Home Politica scolastica Sindacati: chiederemo il cambio di direzione sulla valutazione dei presidi

Sindacati: chiederemo il cambio di direzione sulla valutazione dei presidi

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Nelle prime misure adottate, il Miur e i Direttori Regionali dimostrano di non conoscere e non comprendere quale sia il lavoro dei dirigenti e in quali condizioni siano costretti a svolgerlo. Inaccettabili gli obiettivi, gli indicatori e gli strumenti di valutazione predisposti fino ad ora.

Le Organizzazioni sindacali sparano a zero contro il Miur, a cui avevano avanzato le seguenti richieste:

1  Avviare al più presto un vero confronto sindacale finalizzato alla stipula di un’intesa sulla valutazione e sul rapporto fra valutazione e retribuzione di risultato per assicurare l’omogeneità dei Contratti Integrativi Regionali annuali sulla retribuzione dei dirigenti scolastici e per ridurre al minimo le possibili differenziazioni retributive in modo da enfatizzare il carattere sperimentale della valutazione e ridurre  le conseguenze delle incongruenze e degli errori  inevitabili in ogni processo innovativo.

2  Inserire nelle Linee Guida le indispensabili garanzie di competenza, esperienza e terzietà dei valutatori.

3  Eliminare dai documenti di valutazione qualsiasi auto attribuzione di punteggi da parte del dirigente scolastico valutato.

4  Definire obiettivi e azioni professionali alla luce delle effettive competenze dei dirigenti scolastici nel rapporto con agli organi collegiali e nel rispetto del CCNL scuola.

5  Eliminare dai documenti per l’attuazione del processo valutativo questionari reputazionali da somministrare ai docenti.

6  Prestare molta attenzione e rispetto nell’individuazione delle azioni del dirigente scolastico alle funzioni e alle competenze stabilite dalle norme di legge e dai contratti.

7  Evitare di individuare come risultati delle azioni del dirigente “evidenze” che sono invece il risultato del lavoro dell’intera comunità professionale o sono fortemente condizionate da fattori esterni alla scuola.

8  Rispettare l’autonomia delle scuole e dei dirigenti scolastici e, in particolare degli organi collegiali e dei tavoli della contrattazione integrativa, non individuando indicatori e relativi livelli quantitativi su ambiti come l’uso delle risorse finanziarie e contrattuali che devono continuare ad avere come unico riferimento la libertà di scelta delle singole scuole.

 

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E invece il Miur, spiegano i sindacati,  non ha convocato alcun incontro, né in sede tecnica, né, come richiesto, in sede politica e nel frattempo diversi Direttori Regionali hanno iniziato a pubblicare atti formali che individuano “obiettivi regionali” che avrebbero dovuto, a norma della Direttiva 36/2016, essere “in armonia” con le Linee Guida, che non sono state ancora emanate, e essere definiti “con riferimento al contesto territoriale”.  Si tratta dunque di atti gravemente viziati sul piano della legittimità e non coerenti con la norma che si avventurano anche, in qualche caso, nella individuazione degli indicatori quantitativi per la valutazione attribuita dall’articolo 3 del DPR  80/2013 alla competenza dell’INVALSI.

Il giorno 4 ottobre alla Ministra Giannini i sindacati chiederanno dunque “di fermare un processo che è iniziato male e sta continuando in modo peggiore e di avviare subito un confronto vero con le OO.SS. rappresentative dei dirigenti scolastici”.