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Smartphone a tavola e ovunque, brutta abitudine: fa male alla salute dei bambini, i genitori diano l’esempio. Gli esperti: sono modelli

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Niente divieto, sì all’utilizzo intelligente: per questo, gli specialisti dell’Ospedale Bambino Gesù, in collaborazione con Almaviva, hanno stilato il ‘Decalogo per la salute digitale di bambini e ragazzi’.

Gli esperti sostengono che l’utilizzo dei dispositivi digitali durante l’infanzia non va vietato, ma va limitato e fatto in modo responsabile.

Fondamentale insegnare prima alle famiglie

Lo smartphone va evitato solo prima dei 18 mesi e fino ai 6 anni di età al massimo andrebbe utilizzato un’ora al giorno.

In assoluto, i telefoni cellulari non vanno mai intesi come “calmanti”, da fruire durante i pasti o prima di dormire. L’ambiente della scuola non è citato, ma si dà per scontato che l’utilizzo dello smartphone a lezione non è contemplato se non per motivi di utilità didattica o in laboratorio, come ribadito a fine 2022 dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.

C’è poi sempre il buon esempio che gli adulti devono dare, anche rispettando la privacy online del bambino, le cui foto sono sempre più spesso pubblicate sui media sin dalla più tenere età.

La realizzazione del vademecum si deve al progetto “A scuola di… digitale” che prevede una serie di video educazionali online: il fine, riassume l’Ansa, è insegnare alle famiglie a gestire con equilibrio i device, spiegare loro il funzionamento di canali social, Metaverso e ChatGpt, ma anche le conseguenze di un’esposizione prolungata agli schermi e i rischi di un uso senza filtri e limiti.

I 10 punti del vademecum

Il Decalogo per la salute digitale di bambini e ragazzi risponde quindi a molti degli interrogativi più comuni, suggerendo un approccio consapevole. Ecco i dieci consigli base realizzati dagli esperti:

1) Niente schermi sotto i 18 mesi: per i bambini al di sotto dei 18 mesi è importante evitare gli schermi e incoraggiare al gioco fisico e l’esplorazione del mondo reale. 2) Tra i 2 e i 6 anni: si può concedere un’ora al giorno, preferibilmente frazionata in 2 o più periodi di 20-30 minuti, per esplorare in modo creativo ed educativo le risorse digitali. 3) Dai 6 anni in su: limitare ma non vietare, va stabilito un limite massimo di 2 ore al giorno di utilizzo, in modo da bilanciare il tempo online con lo sport, la lettura o lo studio. 4) Una notte di sonno: va scoraggiato l’uso dei dispositivi digitali un’ora prima di andare a letto, per garantire un riposo sereno e di qualità. 5) Lo smartphone non è un calmante: i dispositivi sono spesso utilizzati per tranquillizzare in momenti di capriccio o nervosismo; bisogna invece preferire alternative per gestire le emozioni, come il gioco all’aperto o il disegno. 6) Momenti preziosi in famiglia: dedicare i pasti e i momenti trascorsi in famiglia a conversazioni e attività condivise, evitando l’uso di smartphone e tablet. 7) La gestione del tempo digitale: utilizzare le funzioni di gestione del tempo fornite dai produttori di smartphone per aiutare i ragazzi a regolare il tempo trascorso sui dispositivi. 8) Protetti on line: insegnare l’importanza di password sicure e di proteggere la loro privacy, ad esempio impostando i profili social in modalità privata e valutando chi li segue on line. 9) Educare alla sicurezza on line: i genitori sono modelli per i figli, devono quindi fare attenzione ai dati e ai contenuti condivisi on line, mostrando rispetto per la privacy anche dei bambini stessi. 10) Una comunicazione aperta: mantenere un dialogo costruttivo, a partire da uno sforzo di conoscenza del mondo digitale, educando a un uso critico dei dispositivi.

La parola agli esperti

“I device – ha detto Alberto Villani, responsabile di Pediatria Generale – hanno assunto un ruolo sempre più centrale nella vita di genitori e figli. È molto importante fornire strumenti necessari per sviluppare una consapevolezza su questo, a maggior ragione in estate, periodo in cui i giovanissimi hanno tanto tempo libero”.

“Il digitale – dice Michele Svidercoschi, direttore Comunicazione e Relazioni Istituzionali di Almaviva – è al contempo strumento prezioso di inclusione e formazione, semplifica la vita e apre importanti opportunità, dal campo dell’istruzione a quello della salute”.