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Sms, linguaggio povero ma immediato

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Anche da Oltralpe arrivano segnali inquietanti sul drastico impoverimento della lingua scritta. I professori francesi, dopo aver valutato gli ultimi esami di maturità, si ritrovano disperati a fare i conti con veri e propri orrori ortografici. I compiti migliori presentano in media tra i venti e venticinque grossi errori di ortografia. Tutta colpa, a sentir loro, del gergo da sms, dove “pourquoi” diventa “pourkoi”.
La sigla sms è l’acronimo di short message service (breve messaggio di testo), fenomeno culturale e di massa dalle proporzioni incalcolabili. Per dare evidenza di tali dimensioni basta citare paesi come la Cina, dove il mercato della telefonia mobile ha avuto un boom incredibile negli ultimi anni, nel 2004 il numero di sms ha superato i 550 miliardi.
Tale fenomeno ha generato grandi cambiamenti di natura sociale, culturale e comunicativa. Ne è nato un nuovo gergo per lo più composto da abbreviazioni, per rispondere all’esigenza di racchiudere interi discorsi in poche righe, sintetizzando al massimo le frasi. Convivono in questo nuovo vocabolario abbreviazioni e parole nuove, neologismi mutuati dalle nuove tecnologie e soprattutto da internet. Accanto a messaggiare, azione che descrive lo scambio di sms, troviamo termini curiosi, lolloso è diventato d’uso comune per cosa divertente e sfiziosa, proviene da LOL abbreviazione di laughing out loud, ridere ad alta voce. Quoto dall’inglese “to quote” (citare) usato abitualmente nelle chat e nei forum per indicare “sono d’accordo” .

Sembrerebbe che l’uso massivo degli sms abbia generato un riavvicinamento delle persone all’abitudine di scrivere, ma la letteratura in tal modo prodotta rischia di far precipitare verso un depauperamento della lingua, così come lamentato dai professori francesi. Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, linguisti, hanno pubblicato, edito da Sperling & Kupfer, un libro con una sezione prontuario per un utilizzo linguisticamente corretto degli sms, Le parole giuste. Saper parlare, saper scrivere, saper vivere. Il fenomeno sms non ha travolto solo giovani e adolescenti, sempre più numerosi anche gli sms-maniaci attempati, che si distinguono sostanzialmente in due gruppi omogenei: quelli che si allineano e adottato in toto il gergo giovanile e quelli che si differenziano, spendono di più, inoltrano messaggi anche lunghissimi ed effettuati in più riprese nei quali dosano con cura anche la punteggiatura. Questo nuovo modo di concepire la comunicazione innegabilmente ha prodotto radicali cambiamenti che hanno concentrato su di sé le attenzioni di più di una disciplina. L’Università di Urbino ha dotato il corso di Psicologia di studi e sezioni sulla netdipendenza mentre sul sito internet di repubblica è nata una sezione dal titolo suggestivo, slangopedia. In tale sezione si chiede la collaborazione di tutti i lettori affinché segnalino parole nuove ed espressioni gergali rese di uso comune soprattutto dai nuovi media, con l’intento di realizzare un particolarissimo dizionario virtuale (http://espresso.repubblica.it/slangopedia).