
Sulle nuove regole in materia disciplinare per gli studenti, il Governo ha predisposto e approvato alcune importanti modifiche allo Statuto degli studenti e delle studentesse, come previsto esplicitamente dalla legge 150 dell’ottobre scorso.
In questi giorni il Consiglio di Stato si è espresso segnalando alcuni punti “deboli del provvedimento.
Vediamo nel dettaglio.
Influenza sul voto di comportamento
Le infrazioni disciplinari influiranno sul voto di comportamento, il quale, a sua volta, potrà avere effetti sull’ammissione alla classe successiva, promuovendo una maggiore consapevolezza e rispetto delle regole.
Doppia tipologia di allontanamento
Lo schema del nuovo Statuto distingue tra due tipi di sanzioni di allontanamento.
Allontanamento dalle lezioni (fino a 15 giorni)
Questa misura, decisa dal consiglio di classe, prevede che lo studente rimanga in contatto con la comunità scolastica, ma non partecipi alle lezioni. Durante questo periodo, sono previste attività formative specifiche.
Fino a 2 giorni: attività di approfondimento sulle conseguenze dei comportamenti che hanno portato al provvedimento disciplinare, svolte presso la scuola.
Tra 3 e 15 giorni: attività di cittadinanza attiva e solidale, commisurate all’orario scolastico, da svolgersi preferibilmente presso strutture ospitanti convenzionate (enti, associazioni, enti del Terzo settore). Il Consiglio di Stato ha tuttavia evidenziato la necessità di specificare meglio i criteri e la gestione degli elenchi di queste strutture, e ha sollevato perplessità sulla possibilità di svolgere tali attività all’interno della scuola in caso di indisponibilità di strutture esterne (come si legge nella bozza di Statuto predisposta dal Governo), poiché questa possibilità non è esplicitamente prevista dalla legge di riferimento.
Allontanamento dalla comunità scolastica (oltre 15 giorni)
Questa sanzione più grave, che comporta l’esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione all’esame di Stato, è adottata dal consiglio di istituto.
In questi casi, la scuola deve promuovere un percorso di recupero educativo mirato all’inclusione e alla responsabilizzazione, in coordinamento con la famiglia e, se necessario, con i servizi sociali o l’autorità giudiziaria.
Il Consiglio di Stato ha rilevato che il testo non chiarisce come tali percorsi siano coperti finanziariamente.
Gravità delle infrazioni
L’allontanamento dalle lezioni è previsto per “gravi o reiterate infrazioni disciplinari”. Un allontanamento più lungo (oltre 15 giorni) potrebbe derivare da infrazioni “gravi e reiterate”. La bozza introduce anche come presupposto per l’allontanamento dalla comunità scolastica il compimento di “atti violenti e di aggressione nei confronti del personale scolastico e degli studenti”, ma il Consiglio di Stato suggerisce di modificare la formulazione in “atti violenti o di aggressione” per allinearsi meglio alla legge che lo ispira.
Proseguimento delle attività.
Anche dopo il rientro in classe, il consiglio di classe può deliberare la prosecuzione delle attività di cittadinanza attiva e solidale, purché nel rispetto dei principi di temporaneità, proporzionalità e gradualità. Il Consiglio di Stato ha sottolineato la necessità di specificare i criteri e i limiti temporali per tale prosecuzione.
Estensione dello Statuto alla Scuola Primaria
Un’importante novità, di cui poco si è parlato in questi mesi, riguarda l’estensione dell’obbligo di sottoscrivere il patto educativo di corresponsabilità anche alla scuola primaria. Inoltre, il periodo di accoglienza nelle prime due settimane di inizio attività didattiche, dedicato alla presentazione dello Statuto e del Piano Triennale dell’Offerta Formativa, sarà esteso anche alla scuola primaria. Questo implica che lo Statuto, pur mantenendo la denominazione “delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria”, si applicherà di fatto anche alla scuola primaria. Il Consiglio di Stato ha suggerito di valutare una modifica del titolo del regolamento per riflettere questa estensione.
Il Consiglio di Stato ha rilevato infine la necessità di coordinare diverse disposizioni dello schema con altre normative vigenti e ha suggerito chiarimenti su vari punti, come la portata di alcuni “provvedimenti” disciplinari e la necessità di stabilire un termine per l’adeguamento dei regolamenti di istituto alle nuove previsioni.
A questo punto tutto sembra pronto per consentire al Governo di predisporre il Regolamento finale che dovrà essere adottato con un Decreto del Presidente della Repubblica.