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Spesa militare da raddoppiare? Meloni cede alla richiesta Nato: per Schlein col 5% del Pil alle armi addio a stato sociale, scuola, sanità, pensioni

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Fanno discutere le parole del segretario generale della Nato, Mark Rutte, pronunciate alla vigilia del summit dell’Alleanza all’Aia: a proposito dell’accordo raggiunto domenica 23 giugno sui nuovi impegni di spesa per la difesa militare dei Paesi membri, Mark Rutte ha detto che “il piano di investimenti che gli alleati concorderanno all’Aia introduce una nuova base di riferimento, pari al 5% del Pil da investire nella Difesa: si tratta di un salto quantico ambizioso, storico e fondamentale per garantire il nostro futuro”.

L’impegno per tutti i membri dell’Alleanza sarebbe, nel dettaglio, di arrivare al 3,5% del Pil in spese di difesa e all’1,5% per le spese riguardanti la sicurezza.

La Spagna ha tenuto a fare sapere che almeno fino alla “revisione” del 2029 i “target di capacità” assegnati al Paese iberico potranno essere soddisfatti anche E l’Italia? Le parole della premier, Giorgia Meloni, pronunciate nelle dichiarazioni alla Camera in vista del Consiglio europeo (“l’alternativa sarebbe più costosa e decisamente peggiore, non lasceremo l’Italia esposta”) fanno chiaramente intendere che il nostro Paese non seguirà l’esempio della Spagna.

Ma come si arriverà a più che raddoppiare la spesa per armarsi, visto che nel 2024 sono stati spesi circa 30 miliardi di euro, che non superano il 2% del Pil? In pratica, si dovrebbero andare a reperire almeno 40 miliardi di euro ulteriori rispetto a quelli investiti oggi.

Le opposizioni già gridano allo scandalo, sostenendo che per arrivare a spendere così tanti soldi per riarmo e adeguamento militare sarà inevitabile una nuova stagione di spending review: sarà necessario mettere pesantemente mano sulla spesa sociale, come sulle pensioni, ma ancora prima sui ministeri della Sanità e dell’Istruzione.

A pensarla così è anche la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein: nel dire la sua durante le dichiarazioni di voto, dopo le comunicazioni della premer alla Camera, la leader dei dem ha detto che il suo partito è “contrario all’obiettivo di portare al 5% la spesa militare”, perché “è irrealistico e dannoso”.

Rivolgendosi direttamente a Giorgia Meloni, la segretaria del Pd sostiene che “non ha detto la verità”, perchè 87 miliardi di più all’anno, sarebbe la fine dello stato sociale italiano, il colpo di grazia alla sanità, alla scuola, alle pensioni. Sanchez – ha concluso Schlein riferendosi alla Spagna – ha dimostrato che si può dire di no”.