Home I lettori ci scrivono Statalizzazione assistenti alla disabilità. Una doverosa precisazione

Statalizzazione assistenti alla disabilità. Una doverosa precisazione

CONDIVIDI

Gentile Redazione,

in data 17.04.2021, a firma della sig.ra Paola Di Michele, veniva pubblicato un articolo ove veniva fatto riferimento anche alla proposta di legge presentata in parlamento dalla FIRST e dalla FAND, fatta propria con modifiche dal gruppo parlamentare di Fratelli d’ Italia, prima firmataria l’ On. Carmela Bucalo.

Fin qui nulla di nuovo, ma l’autrice dell’articolo afferma qualcosa che non ha alcun fondamento se riferito alla proposta n. 2887/2021, depositata in commissione Istruzione della Camera e in commissione Lavoro.

L’autrice, infatti, per un verso fa riferimento a due proposte di legge già presentate, di cui una risalente nel lontano 2016, e l’altra quella imputata alla FIRST, Fand ed Ens, (in realtà per la precisazione la proposta è sostenuta anche dall’ UIC, che fa parte, come è noto, della Fand).

Ora, la proposta del 2016, non la conosciamo, nel senso che semmai è stata depositata in Parlamento sarà certamente decaduta, atteso che, come è noto, lo scioglimento delle Camere, comporta la decadenza di tutti i progetti di legge non approvati, salvo che, all’insediamento delle nuove Camere, qualche gruppo parlamentare non la ripresenti.

Tuttavia, tale indicata proposta di legge, per come viene ritenuta ancora attuale dall’autrice dello scritto, non è a nostra conoscenza.

Pertanto, l’unica, allo stato, proposta di legge regolarmente depositata in Parlamento è quella che proviene da un lavoro congiunto della FIRST e della FAND, fatta propria con alcune modifiche sostanziali dal citato gruppo parlamentare ed è la n. 2887/2021.

Ora, l’autrice, afferma che le citate proposte, (quindi anche la nostra), a suo dire, mostrerebbero lacune intanto per la collocazione individuata per gli assistenti, senza però chiarire in cosa esattamente consisterebbero le dette lacune con riferimento alla collocazione.

Ora, vorremmo precisare che la proposta di legge n. 2887/2021, l’art. 3, che si occupa della procedura di stabilizzazione, in nessuna parte fa alcun riferimento alla collocazione degli assistenti sotto il profilo professionale, contrattuale, mansionistico ecc. ecc.

E non ne fa riferimento, per una ragione semplice e ovvia dal punto di vista giuridico: non spetta alla legge tale funzione: profilo; mansioni; collocamento nel contratto scuola ecc. ecc., sono  materie di competenza esclusiva della normazione secondaria, a cui infatti l’art. 3 demanda, e alle trattative con le parti sociali.

Sarà, infatti, il datore di lavoro e le parti sociali, una volta approvata la legge che internalizza il servizio e mette in moto il procedimento di stabilizzazione, a stabilire esattamente la collocazione professionale degli assistenti all’autonomia e comunicazione all’interno del CCLN del comparto scuola, che di certo deve essere integrato con la definizione del nuovo profilo professionale.

Di conseguenza, non comprendiamo come l’autrice abbia potuto affermare di avere trovato una lacuna nell’ambito di un progetto legge che non fa alcun riferimento a quanto dalla medesima asserito!
Forse l’autrice ha confuso il testo del 2016, ( che non conosciamo), con la nostra proposta di legge, la quale però nulla dice al riguardo, salvo che l’autrice non intendesse dire altro “ per collocazione individuata per gli assistenti”.

Infine, l’autrice individua altre due lacune, ma non le motiva in alcun modo, donde è impossibile ogni diverso e serio ragionamento in ordine alla critica relativa alla procedura di stabilizzazione, in assenza di totale confutazione nel merito, ( anche qui: dove, è quale sarebbe la lacuna?).

In conclusione, il progetto di legge presentato dalla FIRST e dalla FAND, lungi ovviamente da volere apparire il migliore tra tutti ed immodificabile, (non abbiamo mai avuto questa pretesa, anzi…), è tuttavia, allo stato dell’arte, l’unico che mira seriamente a internalizzare una funzione essenziale per gli alunni con disabilità che ne hanno bisogno, all’interno del Ministero dell’ Istruzione, (la sua casa naturale), che costituirebbe “ una svolta epocale nel processo di inclusione effettiva e nella garanzia del diritto allo studio e all’istruzione”, unitamente ad un procedimento di stabilizzazione di tutti coloro che lavorano da anni, contemperando e cercando un equilibrio tra il diritto alla massima tutela possibile per gli alunni, con il diritto alla stabilizzazione dei lavoratori del comparto, tenendo però sempre a mente che l’approdo finale è pur sempre il Ministero dell’ Istruzione e non certamente un qualsivoglia Ente locale o un Committente!

Maurizio Benincasa, presidente FIRST