Home Attualità Stipendi, 50 euro di aumento? Giuliani: ne arriveranno anche meno!

Stipendi, 50 euro di aumento? Giuliani: ne arriveranno anche meno!

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“L’aumento dello stipendio di 50 euro è largamente insufficiente, ma è meglio non farsi illusioni: la quota che il Governo metterà con la legge di bilancio è questa”.

“Anzi, potrebbe essere ancora più bassa, visto che i finanziamenti riguardano anche altre manovre sempre nella scuola, come le prossime assunzioni”.

Lo ha detto il nostro direttore, Alessandro Giuliani, nel corso della rubrica settimanale “L’angolo del direttore”, svolta il 7 novembre su Radio Cusano Campus, commentando uno dei punti della legge di bilancio di fine 2016.

Alla domanda, da studio, se il personale della scuola, dopo sette anni di blocco contrattuale, può sperare in aumenti di 150-200 euro mensili, Giuliani ha replicato: “sarebbe bene non illudere nessuno, perché le indicazioni che arrivano dall’esecutivo sono diverse. L’intenzione è ridurre al minimo gli aumenti cosiddetti ‘a pioggia’, per dare seguito alle ultime riforme della Pubblica Amministrazione, ad iniziare dalla Brunetta del 2009 fino a quella più recente della Madia, che hanno incentivato il merito riservato a non più del 20-30% di dipendenti”.

 

 

 

Riferendosi all’alto numero di supplenti annuali ogni anno nominati dal Miur, Giuliani ha detto che “se alla fine, con la Legge di Stabilità, i posti tramutati da organico di fatto a organico di diritto saranno poco più di 10mila, l’operazione servirà a poco, visto che le supplenze annuali sono almeno 80mila l’anno”. Al massimo, l’incremento, potrebbe incrementare il numero di trasferimenti di personale che oggi rimane bloccato lontano da casa per mancanza di posti.

A proposito, infine, delle dichiarazioni del sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone, sulla volontà del Governo di smascherare i “furbetti” che non avrebbero diritto ad avere permessi e precedenze nei trasferimenti, anche interprovinciali: “usufruire di permessi e precedenze non lecite è un comportamento scorretto, che danneggia anche chi ne ha pienamente titolo”.