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Stop ai cellulari anche alle superiori, l’annuncio di Valditara riporta il tema al centro delle discussioni tra studenti ed esperti

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Come già aveva fatto per l’anno scolastico appena concluso nelle scuole elementari e medie, il responsabile del MIM ha anticipato che il prossimo anno sarà caratterizzato dal divieto dei dispositivi anche nelle scuole superiori. Gli insegnanti potranno continuare ad usare soltanto i dispositivi mobili acquistati dalle scuole con i fondi del PNRR.

Divieto dei cellulari nelle classi superiori per migliorare la salute dei ragazzi, ma senza fermare la trasformazione digitale

Firmeremo nelle prossime settimane una circolareha precisato il Ministro che renderà operativo il divieto a partire dal prossimo anno scolastico. Questa scelta è in linea con l’indirizzo di questo Governo a salvaguardia della salute degli studenti, motivo per cui lo stesso responsabile del Dicastero dell’Istruzione e del Merito ha tenuto a ricordare l’importanza di vietare l’uso dei social network sotto i 15 anni, augurandosi una approvazione rapida della proposta di legge bipartisan attualmente in discussione in Parlamento.

La notizia ha ovviamente riaperto il dibattito tra esperti, studenti, docenti e genitori tra chi vede di buon occhio la scelta e chi come una privazione inutile.

L’obiettivo di questa scelta che è quello di superare la tecnofobia, scelta per certi versi anche difficile e in contrasto con la trasformazione digitale della scuola avviata bruscamente durante il periodo del covid, ripresa con versi e connotazioni diverse negli anni successivi ma che in ogni caso ha cambiato e di molto la scuola. Chi sostiene in maniera positiva la scelta, come i neuroscienziati, dimostrano che socializzazione e acquisizione di conoscenze non si sviluppano del tutto se si esagera con smartphone e social. Dibattito aperto tra i genitori.

E’ importante aumentare la consapevolezza dell’uso dei cellulari

Da un lato è forte l’esigenza di tutelare le nuove generazioni “nativi digitali” all’uso eccessivo del cellulare e dei social, dall’altra è sempre più evidente la necessità di aumentare la consapevolezza dell’uso di questi strumenti che consente di rendere il cellulare un’opportunità, un ponte per la crescita dell’innovazione nel nostro Paese e per la digitalizzazione sana delle nuove generazioni.

Bloccare l’innovazione tecnologia non solo è impossibile ma possiamo affermare senza essere smentiti che è anche inutile. È importante che le nuove tecnologie si conoscano bene e vengano usate nella maniera corretta, allora solo in questo modo diventano non un problema ma una opportunità. Cosi come per l’intelligenza artificiale, nascondersi dietro ad un “ è una innovazione inutile e deleteria “ non porta a nessuna strada.

Ma è anche chiaro che non si può continuare senza regole e senza consapevolezza dei rischi stessi che il cellulare internet possono arrecare ai ragazzi soprattutto quelli più piccoli.

Come, ad esempio, gli impatti devastanti sulla salute mentale, basti pensare a bambini piccoli che possono andare su siti che espongono contenuti violenti e pornografici e che le stesse nuove generazioni stanno perdendo la capacità di scrittura manuale.

Le ricerche in questo ambito parlano di percentuali sopra il 30% di bambini che soffrono di disturbi del sonno causati proprio dall’uso eccessivo del cellulare.

Le statistiche parlano di risultati scolastici in forte decrescita proprio a causa dell’uso improprio degli smartphone.

A dare ulteriore motivo di preoccupazione sono anche i fatti di cronaca come quello avvenuto qualche giorno fa del caso dello che è stato ricoverato d’urgenza a seguito di sintomi sovrapponibili ad astinenza da alcool. I genitori gli avevano proibito l’uso dello smartphone!

Una lista di fatti ed episodi a livello mondiale che ha infatti aperto un dibattito a livello UE con elaborazioni e proposte che puntano al divieto di utilizzo degli smartphone fino a 15 anni.

In aula ci saranno tablet e lavagne interattive

Il tema di fondo rimane quello dello scopo dell’utilizzo del cellulare. Lo stesso Valditara ha spiegato che, a differenza dei cellulari, i tablet potranno essere utilizzati in classe per fini didattici. Il rapporto tra studenti e dispositivi digitali è migliorato: da 1 dispositivo ogni 7 studenti nel 2020-21 si è passati a 1 ogni 3, con un terzo delle scuole che dispongono di un tablet per ciascun alunno. Così come potranno essere utilizzate le lavagne interattive.

Nessuna volontà di bloccare l’innovazione tecnologica nelle scuole ma solo quella di porre delle regole chiare per salvaguardare la salute dei ragazzi.