
Una storia che sta facendo scalpore e che è arrivata sul tavolo del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. In un liceo di Milano un’intera classe terza, nella pagella del primo trimestre, ha ricevuto “non classificato” in scienze e filosofia. Lo riporta Il Corriere della Sera.
“Non classificato”, in genere, si riceve quando nemmeno ci si presenta alle lezioni; stavolta, però, il caso è diverso. A non essere stati presenti in classe sono stati i docenti. Purtroppo la classe ha avuto solo supplenti finora, per mesi. Solo lo scorso lunedì la dirigente scolastica è riuscita a nominare i professori attingendo dalle graduatorie d’istituto.
La settimana scorsa gli alunni avevano manifestato per protesta di fronte all’istituto e i loro genitori avevano scritto al ministro Valditara. All’inizio dell’anno, le prof di filosofia e di scienze erano regolarmente in cattedra. Ma a fine ottobre hanno lasciato l’incarico: una perché ha vinto il concorso da dirigente, l’altra per diversi motivi.
“Da quel momento, gli studenti non hanno più potuto seguire quelle lezioni. A volte nelle ore buche entravano dopo o uscivano prima. Alcuni non sono mai stati interrogati, altri hanno avuto in pagella l’unico voto ricevuto”, ricorda la rappresentante dei genitori.
La lettera a Valditara
Nella lettera a Valditara, si lamenta “il grave danno agli studenti, che si trovano a metà anno senza aver ancora affrontato il programma” e si chiedono “come sia possibile, in una scuola pubblica che dovrebbe garantire il diritto all’istruzione, non trovare soluzioni tempestive, per assicurare la continuità didattica”.
Dopo l’addio delle prime due docenti, nessun supplente ha più accettato l’incarico, nemmeno attraverso gli interpelli. Ogni volta che il docente nominato dall’Ust non si presentava, si ricominciava con lo scorrimento delle graduatorie, nuovi incarichi e rifiuti e si tornava da capo.
La spiegazione della dirigente scolastica
“Attiveremo corsi di recupero con fondi Pnrr e anche corsi di riallineamento in queste materie per tornare in pari col programma. La situazione ci ha messo a dura prova, ma abbiamo fatto tutto il possibile. Gli uffici dell’Ust hanno continuato a nominare, ma i docenti non si sono presentati e il 21 gennaio, non appena ricevuta l’autorizzazione a usare le graduatorie d’istituto, abbiamo proceduto alla loro individuazione – sottolinea la dirigente -. Purtroppo, per alcune classi di concorso, le rinunce arrivano soprattutto da aspiranti docenti che vivono al Sud e faticano a trasferirsi a Milano con lo stipendio attuale. Inoltre, per la prima volta, ho avuto una docente che ha rifiutato l’immissione in ruolo perché aveva trovato una cattedra in una scuola privata dove percepiva uno stipendio più alto e un docente che si è dimesso subito dopo la nomina di ruolo”.
“È urgente che il Ministero snellisca la gestione burocratica delle graduatorie e affronti il tema degli stipendi dei docenti. Si ha l’impressione che questa professione la stiamo perdendo, che si rischi una grossa crisi come è stato per medici di base e infermieri. E magari per facilitare chi deve trasferirsi a Milano a insegnare occorrerebbero posti simili agli studentati, con affitto calmierato”, conclude invece la rappresentante dei genitori.