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Tajani: col 5% di Pil per la Nato, non ci saranno tagli all’istruzione

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Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani nel corso dell’informativa davanti alle Commissioni riunite di Esteri e Difesa della Camera e del Senato, è stato moto chiaro: non sono previsti tagli all’istruzione e alla sanità con l’aumento del 5% del Pil a favore della Nato: “A 80 anni dalla fine della seconda guerra mondiale e 35 della Guerra Fredda, non possiamo più limitarci a essere protetti dagli Stati Uniti.Per questo all’Aja è stato assunto un nuovo impegno in materia di spesa, più ambizioso rispetto al 2%:il nuovo obiettivo del 5% del PIL è un passo coraggioso e necessario per proteggere la nostra libertà e i nostri valori e per garantire maggiore sicurezza ai nostri cittadini. Investire in sicurezza, significa anche investire nel nostro sistema imprenditoriale, garantire più servizi ai cittadini, rafforzare le nostre infrastrutture cibernetiche, portuali, aeroportuali, ferroviarie e autostradali, potenziare la capacità di gestire emergenze sanitarie e calamità naturali, rafforzare il contrasto a terrorismo e traffici illeciti”.

Tajani ha anche spiegato, come riporta Vista.it: “Il raggiungimento dell’obiettivo del 5% sarà comunque graduale e compatibile con i vincoli di bilancio.Nessun euro verrà sottratto alla sanità, all’istruzione o alla spesa sociale. Nessun euro verrà tolto ai fondi di coesione.  Il primo e più importante risultato del vertice NATO è stato il rafforzamento dell’unità politica transatlantica: l’impegno di ciascun alleato verso la difesa collettiva sancita dall’articolo 5 del trattato di Washington. In un contesto di minacce crescenti, i leader dei paesi alleati erano chiamati a trasmettere un messaggio forte e inequivocabile di unità e così è stato. La NATO è e resterà il fondamento della nostra sicurezza comune”.