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Telecamere in asili e scuole infanzia: no secco della Uil Scuola

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Sulla proposta di legge in materia di videosorveglianza negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia arriva il no secco della Uil Scuola.

Uil Scuola in Commissione Affari Costituzionali: siamo nettamente contrari

Il sindacato di Pino Turi ha espresso la sua netta contrarietà al provvedimento nel corso dell’audizione in Commissione Affari Costituzionali.
L’utilizzo di sistemi di videosorveglianza per la Uil non rappresenta una soluzione al problema e pregiudica l’attività didattica.
Secondo Uil Scuola, i sistemi di videosorveglianza potrebbero avere una funzione complementare, ed essere quindi utilizzati negli ambienti esterni e negli orari di sospensione delle attività.

“L’utilizzo di questa innovazione tecnologica – sostiene il sindacato – pone parecchi problemi di legittimità anche perché, oltre al problema della libertà d’insegnamento, può ingenerare nei minori la percezione che sia normale essere continuamente sorvegliati, come pure condizionare la spontaneità del rapporto con gli insegnanti”.
“Il rapporto dei bambini col loro insegnante –
prosegue Uil Scuola – oltre che didattico, è anche di tipo “emozionale”, la telecamera fissa in classe lo disturba e lo interrompe. Riteniamo che la tranquillità dei genitori non possa essere raggiunta a danno del libero sviluppo dei figli”.

Le proposte del sindacato

Sempre secondo il sindacato di Pino Turi, il tema del contrasto alla violenza e ai maltrattamenti nelle scuole e nei luoghi di lavoro va affrontato con misure di prevenzione, attraverso:

  • reclutamento del personale mediante procedure selettive e con una specifica e mirata formazione in ingresso;
  • lotta, nel privato, ai fenomeni di dumping contrattuale, che abbassa i livelli di professionalità;
  • ampliamento delle dotazioni organiche (l’infanzia, con la scusa che non è scuola d’obbligo, è sempre la cenerentola quando si parla di organici);
  • maggiore coinvolgimento delle famiglie;
  • abbreviazione della vita lavorativa attiva dei docenti, soprattutto nel settore 0/6, nido ed infanzia, in considerazione del lavoro usurante che svolgono.