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Terni, va a caccia di cinghiali ma spara alla scuola: proiettile nel corridoio. Brambilla: assurdo

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Un proiettile ha sfondato la finestra di un istituto professionale di Terni, mentre gli allievi erano a lezione: si è conficcato nel muro di un corridoio, ad altezza d’uomo.

L’incredibile fatto è avvenuto la mattina del 15 ottobre e si deve alla superficialità di un cacciatore di cinghiali: il proiettile è stato infatti scagliato accidentalmente da un potentissimo fucile imbracciato da un cacciatore posizionato a circa 400 metri dalla scuola superiore: l’uomo è stato poi identificato dalle forze dell’ordine: ora, dovrà dare più di una spiegazione, per quella che, secondo il questore di Terni, è stata una “tragedia sfiorata”.

Del fatto ha parlato anche Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, secondo cui quanto accaduto in Umbria è “un fatto a dir poco sconvolgente, anche per chi, come me, da sempre fa campagna contro la caccia”.
“Per quanto possa sembrare incredibile – ha detto l’ex ministro – le norme vigenti consentono di detenere e di usare per la caccia armi potentissime, con una gittata anche di due chilometri, e lo consentono a persone evidentemente irresponsabili, visto che l’interessato non solo se n’è andato tranquillamente a caccia di cinghiali dopo lo sparo accidentale, ma all’inizio ha dichiarato di aver esploso un colpo a salve”.

“Per fortuna – ha continuato l’onorevole – nessuno è rimasto ferito, ma credo che tutti abbiamo il dovere di riflettere sui pericoli ai quali la caccia, questa pratica assurda, anacronistica e crudele espone i comuni cittadini”.

Intanto, l’Associazione vittime della caccia, consultando fonti di stampa del periodo 2015/2016, ha contato, in ambito venatorio, 18 morti (tra cui 1 minore) e 72 feriti (3 minori). Tra febbraio e agosto di quest’anno, quindi fuori della stagione, 17 vittime di armi da caccia, di cui 6 morti.

“Non mi faccio illusioni sull’atteggiamento del governo filo-doppiette del premier Renzi, ma spero che in Parlamento qualcuno rifletta sul caso di Terni e su queste cifre, prima di compiacere ancora, con nuovi ‘regali’ – ha concluso Brambilla – la lobby dei cacciatori e degli armaioli”.

 

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