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Trattati di Roma, Fedeli invia alle scuole le parole di Mattarella: l’Europa è pace e progresso

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Tutte le scuole si apprestano a ricevere il testo del discorso del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sui 60 anni dei Trattati di Roma.

Si tratta del discorso tenuto dal Capo dello Stato, davanti alle Camere in seduta congiunta, mercoledì 22 marzo: ad inviarlo alle oltre 8.200 istituzioni scolastiche e dell’Afam, nella giornata di sabato 25 marzo, sarà direttamente la ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli, perché sia “oggetto di diffusione a tutte le studentesse e tutti gli studenti e stimolo alla loro riflessione in aula, accompagnata dalle e dai docenti”.

Nella lettera che accompagna l’invio del discorso di Mattarella, la ministra ricorda che “I 60 anni dei trattati di Roma, che rappresentano l’atto di nascita dell’Unione Europea, sono un’occasione importante per riflettere sulla storia del nostro continente e sul senso dell’essere e del sentirsi, per il presente e per il futuro, cittadine e cittadini europei”.

 

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“Ritengo decisivo, in questo senso – prosegue la lettera di Fedeli – che le Scuole, le Università e tutte le Istituzioni del sistema di Alta formazione siano coinvolte in questo momento di riflessione, per permettere alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi di approfondire la conoscenza e lasciarsi ispirare dalle scelte coraggiose che 60 anni fa i leader europei seppero prendere”.

“Nel suo discorso – continua la ministra – il Presidente ci ricorda che l’Europa “è stata uno strumento essenziale di stabilità e di salvaguardia del­la pace, di crescita economica e di progresso, di affermazio­ne di un modello sociale sin qui ancora ineguagliato, fatto di diritti e civiltà”.

“Dobbiamo esserne tutte e tutti consapevoli: ieri come oggi – conclude Fedeli – serve portare avanti con convinzione il progetto europeo e serve farlo trasmettendo alle nuove generazioni i valori che hanno ispirato la sua fondazione per rendere le nostre ragazze e i nostri ragazzi protagonisti del futuro dell’Unione”.