Home Reclutamento Un nuovo concorso per i docenti?

Un nuovo concorso per i docenti?

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Basti pensare che da quello del 1990 si passò a bandire il successivo nel 1999 e poi addirittura il più recente nel 2012, dopo ben 13 anni dall’ultima prova.

Eppure l’assunzione attraverso pubblico concorso dovrebbe essere per legge la procedura più logica e semplice da attuare.

Eppure adesso l’annuncio di una nuova procedura concorsuale nel 2015 suscita non poche ansie. Soprattutto pensando alla caotica gestione del concorsone 2012, di cui pagano le conseguenze i docenti vincitori e idonei non vincitori.

Lo ammette senza reticenze in un’intervista al Corriere della Sera il capo dipartimento del Miur, Luciano Chiappetta, sottolineando come il concorsone 2012 “sembra essere nato sotto una cattiva stella: la gestione caotica della scorsa estate, con oltre duemila docenti vincitori di concorso estromessi dall’assunzione per errori di calcolo e di programmazione del Miur (i posti erano spariti o non erano più liberi), sembra destinata a ripetersi anche nelle prossime settimane”.

E se devono essere ancora assunti i vincitori del concorso precedente, è illogico bandirne uno nuovo, o bandirlo comunque per tutte le classi di concorso: “Tra due mali bisognerà scegliere quello giuridicamente minore: e cioè bandire un numero di posti inferiore, proprio per assegnare prima una cattedra ai vincitori dei vecchi concorsi”.

Per non parlare del fatto che lungaggini varie e retribuzioni vergognose dei commissari (50 centesimi a compito corretto più un forfait di 209 euro!) hanno ritardato parecchio l’espletamento definitivo in alcune regioni come Basilicata, Sicilia, Toscana e Lazio.

L’Anief a tal proposito osserva: “Il ritardo in queste regioni e per gli insegnanti di lettere, a “cascata” si rifletterà sul prossimo reclutamento. Il Miur dovrà infatti provvedere prioritariamente ad assumere comunque i vincitori, costringendo gli organizzatori del prossimo concorso a cattedra, previsto tra uno o due anni, a bandire pochissimi posti o nessuno su quelle classi di concorso e in quelle aree geografiche dove la macchina organizzativa si è a dir poco ingolfata: quei posti saranno infatti destinati a chi ha vinto il concorso, ma che a distanza di anni è ancora a spasso”.

Difficoltà, dunque, già per i vincitori effettivi. Poi c’è la questione degli idonei, i candidati che hanno superato il punteggio minimo richiesto, ma non sono risultati vincitori. E’ una questione nelle linee generali controversa sulla quale si è recentemente pronunciato il Consiglio di Stato con la sentenza n. 3407 del 4 luglio scorso con la quale i giudici hanno ribadito che “la presenza di graduatorie valide ed efficaci impone all’Amministrazione di utilizzare prioritariamente queste ultime.” E questo per due motivi: bandire un nuovo concorso in presenza di graduatorie valide di uno precedente va contro qualunque criterio di economicità ed efficacia dell’azione amministrativa.

In realtà con D.M. n. 356 del 23 maggio 2014 sono state prorogate le graduatorie del concorso 2012 e proprio a partire dalle immissioni in ruolo del 2014/2015 è stato previsto lo scorrimento delle graduatorie degli idonei per l’assunzione relativa al 50% dei posti riservati dalla legge. il ministro Giannini, rispondendo poi ad un’interrogazione del Movimento 5 Stelle, ha affermato che il prossimo concorso potrebbe essere “un’occasione per il loro assorbimento”. Ma questo ridurrebbe notevolmente i posti a disposizione dei candidati del 2015.

L’Anief commenta: “Se è vero che occorre rispettare la normativa sulle immissioni in ruolo, che impone l’assunzione dai concorsi pubblici per il 50% dei posti dalle graduatorie dei vincitori di concorsi, è altrettanto vero che in presenza di tanti candidati idonei che hanno superato una prova preselettiva, tre verifiche scritte e due colloqui, è singolare che si debba andare a realizzare un altro concorso pubblico. Con tutti i costi e le problematiche che ne deriveranno”.

Certo è che ben 8mila vincitori del concorsone 2012 attendono l’assunzione e che dalle 4mila pensioni previste per i dimenticati dalla legge Fornero, i famosi quota ’96, almeno la metà dei posti andrà ai docenti ancora in attesa dopo il concorsone.

11mila posti nel 2012, 14mila addirittura promessi nel 2015. Fino a quando gli 11mila posti del precedente concorso non saranno tutti assegnati, sarà impossibile procedere col nuovo bando? La logica vorrebbe questo, ma nella scuola italiana la ratio è sempre poco razionale e molto, molto oscura.