Home I lettori ci scrivono Una mobilità assurda e senza senso

Una mobilità assurda e senza senso

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Mi chiamo Foti Rodrigo, sono un docente in Diritto ed Economia, la cui classe di concorso (A046 – Scienze Giuridiche ed Economiche) è stata dichiarata in esubero nazionale. Per quattro anni ho svolto egregiamente il servizio didattico sia nel potenziamento, sia su posto normale a Matera e provincia.

Essendo residente in provincia di Messina, ho compilato la domanda di mobilità indicando nelle preferenze dapprima alcune scuole peloritane ed in seguito quasi tutte le province siciliane, compresa quella di Messina, poiché, in base al punteggio maturato lungo questo tempo, nutrivo la speranza di essere quantomeno avvicinato alla mia Regione.

La notte del 24 giugno è iniziato per me un vero e proprio incubo, che perdura attualmente: infatti, alle ore 0:37, mi viene notificato il trasferimento provinciale in una Scuola in provincia di Bergamo, Lombardia, senza che io abbia espresso alcuna preferenza in tal senso. Mi sono rivolto conseguentemente ad un legale messinese, esperto di legislazione scolastica, con il procedere inizialmente ad inoltrare un reclamo sia all’Ufficio Scolastico Provinciale di Matera, sia a quello di Bergamo; ma, se dal primo non vi è stata alcuna risposta, da quello orobico vi è stata soltanto la comunicazione che il trasferimento è avvenuto d’ufficio da parte dell’USP Matera.

Da lì si è deciso d’intraprendere una causa contro il MIUR e l’Ambito Territoriale di Matera, quest’ultima responsabile di non avere rispettato le tabelle di prossimità, che devono essere considerate in ogni procedura a partire dalla prima preferenza espressa.

Il giudice monocratico, non avendo compreso bene la tecnicità delle normative e del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, stipulato fra Governo e Sindacati confederali, ha rigettato in primo grado il ricorso ed ora mi accingo ad affrontare il giudizio superiore del Tribunale Collegiale. Sto elargendo quasi tremila euro di spese legali per vedermi riconoscere il diritto di ritornare alla propria terra ed ai propri affetti familiari ed umani: per questo chiedo giustizia e soprattutto la verità su cosa abbia spinto il dirigente e gli impiegati dell’USP Matera a scaraventarmi a 1300 chilometri, minandomi l’intera esistenza, poiché sto entrando in uno stato depressivo.

Chiedo all’attuale Ministro dell’Istruzione, prof. Lorenzo Fioramonti, ed ai dirigenti del medesimo dicastero di disporre un’indagine ispettiva allo scopo di capire come sia avvenuta siffatta modalità di trasferimento, che presenta tutti i connotati di un’autentica deportazione personale sradicandomi dal proprio contesto umano, in palese violazione della legge, che s’impegna precipuamente a tutelare la dignità del lavoratore ed a proteggere il complesso di relazioni interpersonali ed affettive preservandolo dai disagi personali e familiari, dovuti al cambio del luogo di lavoro e di residenza.

Rodrigo Foti