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Università a numero chiuso, a Udine tutti contro il bonus maturità

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Non si arresta la battaglia della Lega contro il bonus maturità per l’accesso ai corsi universitari a numero chiuso: nella serata dell’8 giugno, a poche ore di distanza dall’annuncio da parte del Miur dello slittamento a settembre delle prove preselettive, il consiglio comunale di Udine si è compattato votando all’unanimità una mozione del consigliere Mario Pittoni, capogruppo uscente del Carroccio in commissione Istruzione del Senato, che impegna Sindaco e Giunta “ a chiedere al ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Maria Chiara Carrozza di sospendere il “bonus maturità”, in attesa di individuare un meccanismo che garantisca omogeneità di valutazione sul territorio nazionale”.
Il punteggio aggiuntivo introdotto nella terza decade di aprile dall’ex ministro Francesco Profumo sembra così trovare dissensi trasversali: nel capoluogo friulano si sono detti contrari anche rappresentanti del Pd, del Pdl e di 5 Stelle.
“La miccia è accesa – ha commentato soddisfatto Pittoni – , il bonus va sospeso in quanto non solo penalizza gli studenti settentrionali nell’accesso ai corsi universitari a numero chiuso (Medicina, Odontoiatria, Veterinaria, Architettura e Professioni sanitarie), ma crea disparità anche tra studenti di scuole diverse della stessa città. Inviterò quindi a votare il documento tutte le amministrazioni comunali, provinciali e regionali che si rendono disponibili in quanto, comunque venga impostato, il bonus è uno strumento inattendibile”. Secondo Pittoni, inoltre, “non si dica che mancano i tempi tecnici per intervenire. Per sospendere il bonus basta un emendamento a un qualsiasi decreto legge. E’ solo questione di volontà politica. Sul territorio abbiamo dimostrato di saper trovare l’intesa. Il pallino – conclude Pittoni – passa ora a Roma”.
Contro l’avvio del bonus, riservato ai diplomati che abbiano conseguito almeno 80/100 ed in base alla media conseguita nell’istituto l’anno precedente, si è schierato anche Marcello Pacifico, presidente dell’Anief. Che si è rivolto al ministro, consigliandogli di “rivedere il decreto ‘madre’, il n. 21 del 2008, che ha introdotto il bonus da assegnare solo agli studenti che conseguono un elevato punteggio alla maturità: si tratta di un’operazione chiaramente discriminatoria perché non tiene conto delle particolarità dei vari corsi, oltre che del tessuto sociale e familiare dove sono collocati”. Il leader del sindacato autonomo coglie l’occasione per condannare la pratica del numero chiuso: la sua attuazione, seppure limitata ad alcuni corsi di laurea, “ci continua a tenere lontani dai migliori modelli formativi terziari europei”. Per superare la selezione diretta, Pacifico auspica “l’avvio di veri percorsi di orientamento per tutte le classi terminali delle scuole superiori, affidandoli a studenti-senior e ricercatori esperti che operino come tutor, assieme a dei monitoraggi periodici per l’accesso ai corsi universitari”.