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Vacanze estive, il clima italiano non consente di ridurle: è già un sacrificio tornare sui banchi a settembre

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Da anni si discute dell’opportunità di ridurre le vacanze scolastiche estive spalmandole più equilibratamente nel corso dell’anno scolastico. E da anni non si riesce a farlo.

Perché? Credo di saperlo. L’Italia – si sa – è lunga e stretta, con diversità climatiche fra le varie regioni. Ecco perché a inizio settembre mentre magari al nord si affacciano i primi temporali preautunnali al sud in certe zone ci sono ancora 35°-40°. Vi immaginate andare a scuola con simili temperature? Qualcuno fa il paragone con paesi del Nordeuropa dove la scuola inizia a metà agosto. Sfido io: là a metà agosto ci sono le temperature che da noi ci sono a metà ottobre!

E se poi pensiamo che fin verso la metà degli anni ’70 la scuola iniziava ad ottobre (ricordate i famosi “remigini”? Quelli che andavano a scuola dal 1° ottobre, giorno per l’appunto di San Remigio).

Il nostro paese per sua fortuna gode di una vera estate, lunga e piacevole da assaporare. E così – pensa la maggior parte degli italiani, legislatori compresi – godiamocela fino in fondo: già è un sacrificio tornare sui banchi a metà settembre, figuriamoci si dovesse ulteriormente anticipare!

Daniele Orla