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Vaccini anti-Covid a docenti e Ata, si riparte ma per Lettera150 non basta: mancano tamponi, pullman e trasparenza

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Entra nel vivo la ripresa della campagna vaccinale per docenti e personale Ata non ancora sottoposti alla prima somministrazione: dopo il via libera del ministero dell’Istruzione con la nota del 4 maggio n. 1007477, come già segnalato da questa testata, nelle prossime ore torna ad avere la possibilità di vaccinarsi il 26% del personale scolastico, circa 335 mila insegnanti, amministrativi, tecnici e ausiliari, ai quali non è stato ancora somministrato nulla.

Tutti gli altri, oltre un milione e 100 mila dipendenti della scuola, anche supplenti, hanno fatto già la prima dose ed in alcuni sporadici casi pure la seconda.

In Lombardia di nuovo i dipendenti della scuola

Nella giornata del 13 maggio, la Regione Lombardia ha comunicato che possono prenotare il primo appuntamento sul sito di Poste e Regione Lombardia.

“Le vaccinazioni al personale scolastico riprendono a ritmi serrati – ha dichiarato l’assessore all’istruzione di Regione Lombardia Fabrizio Sala – sia per coloro che devono fare la prima dose sia per quelli che devono fare il richiamo”.

“In fase di prenotazione, sarà possibile selezionare la data di somministrazione della prima dose e il centro vaccinale. Il personale scolastico che deve ancora ricevere la seconda dose, invece, non deve accedere al portale, perché sta già ricevendo sms di comunicazione dell’appuntamento per la seconda dose”.

“Gli invii degli sms – ha proseguito Sala – sono in corso: ne sono già stati inviati oltre 20.000 e proseguiranno mano a mano che si completeranno le agende dei centri vaccinali. Sarà possibile modificare la data dell’appuntamento per la seconda dose solo nei casi di concomitanza con scrutini o esami”, permettendo in tal modo di posticipare “la seconda dose per evitare problematiche legate alla didattica e alla chiusura dell’anno scolastico”.

Si riparte pure in Trentino

Anche in Trentino è stata avviata la ripresa delle vaccinazioni: sempre il 13 maggio, il Dipartimento salute ha annunciato una seduta di vaccinazione straordinaria per il personale scolastico del Trentino: l’assessore all’istruzione, Mirko Bisesti, ha spiegato che l’iniziativa è stata prodotta con lo scopo di garantire che le tempistiche della seconda dose non coincidano con l’Esame di Stato delle classi finali della secondaria.

Intanto, però, c’è chi sostiene che la vaccinazione del personale, probabilmente anche quella degli studenti, non basterà per evitare con certezza una recrudescenza dei contagi da Covid-19. E nemmeno i comportamenti virtuosi sulle distanze tra le persone.

“Distanziamento e vaccini non bastano”

Secondo Lettera150, il think tank a cui aderiscono oltre 300 accademici di varie discipline, “non basta osservare le regole di distanziamento e non bastano i vaccini per ripartire senza nuove chiusure”.

Servono, piuttosto, “10 azioni per mettere in sicurezza il Paese” e “ritornare alla normalità sconfiggendo il virus”.

Il documento è sostenuto da diversi esperti: tra gli altri, lo hanno infatti sottoscritto Andrea Crisanti, professore di Microbiologia all’Università di Padova, Giulio Maira, professore di Neurologia all’Humanitas di Milano, e Antonio Bianconi, professore di Biofisica alla Sapienza di Roma.

I punti proposti

Le proposte degli intellettuali e ricercatori, riassunte in un dossier appena pubblicato sul sito www.lettera150.it, vanno dalla detraibilità delle mascherine FFp2 ai test molecolari su larga scala, dalla medicina preventiva e domiciliare al sequenziamento delle varianti, dalla purificazione dell’aria negli ambienti chiusi a partire dalle scuole fino alla pubblicazione dei dati disaggregati. E alla produzione nazionale dei vaccini.

“L’epidemia ha messo a nudo vecchie e nuove inefficienze”, ha detto Giuseppe Valditara, giurista e coordinatore di Lettera150, perché “il quadro macroeconomico delineato evidenzia quanto sia stato forte l’impatto della pandemia nel nostro Paese. Per evitare nuovi stop, serve una strategia ad ampio raggio per mettere in sicurezza il Paese”.

Il primo punto è “isolare rapidamente i possibili contagiati e liberare i territori immuni”, anche attraverso “una campagna di tamponi di massa presso tutti i contatti dei positivi“.

C’è pure la scuola

La scuola è coinvolta che sulla terza proposta di Lettera150, quella dei trasporti: il consiglio è quello di “requisire con indennizzo i pullman privati, oggi inutilizzati causa pandemia”, da usare come scuolabus e “assumere a termine conducenti soprattutto NCC, oggi senza lavoro”.

Uno dei punti riguarda anche la “Strategia della conoscenza”: “la richiesta formale di Lettera 150 sulla mancata pubblicazione dei dati pandemici è stata ignorata” ma “una dettagliata conoscenza dei dati disaggregati è preziosa per identificare soluzioni più efficaci, anche utilizzando anche l’intelligenza artificiale”.

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