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Vaccino AstraZeneca, se lo fate non vi ammalate gravemente di Covid: perché ce lo dite solo ora?

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Dopo le titubanze, con tanto di stop per alcuni giorni della somministrazione, arriva la notizia che tutti attendevano: il vaccino AstraZeneca è sicuro e altamente efficace. La conferma sul discusso vaccino Oxford, riportata dalla autorevole Bbc, poggia stavolta su dati inequivocabili: al termine di un ampio studio al quale hanno partecipato più di 32.000 volontari di Stati Uniti, Cile e Perù, il vaccino è stato efficace al 79% nell’arresto della malattia da Covid sintomatica e al 100% nel prevenire che le persone si ammalassero gravemente. Inoltre, non sono stati constatati problemi di sicurezza per quanto riguarda i coaguli di sangue.

Lo studio che dà conforto

“Il vaccino è stato ben tollerato e il comitato indipendente per il monitoraggio della sicurezza dei dati (Dsmb) non ha identificato problemi di sicurezza relativi”, hanno fatto sapere da AstraZenca nella nota sullo studio condotto in America spiegando che è stata condotta, in particolare, una revisione specifica degli eventi trombotici e della trombosi del seno venoso cerebrale (Cvst) con l’assistenza di un neurologo indipendente.

Via libera anche per gli anziani

L’aspetto confortante è che circa il 20% dei partecipanti aveva inoltre 65 anni e oltre e circa il 60% aveva comorbilità associate a un aumentato rischio di progressione di COVID-19 grave, come diabete, obesità grave o malattie cardiache. Quindi, il vaccino si rivelerebbe adatto pure per i cosiddetti individui “fragili”.

AstraZeneca conferma anche l’indicazione che “la somministrazione della seconda dose con un intervallo più lungo di quattro settimane potrebbe aumentare ulteriormente l’efficacia e accelerare il numero di persone che possono ricevere la prima dose”.

Il rammarico per la comunicazione tardiva

La notizia farà piacere tantissimi indecisi. Soprattutto coloro che in questi giorni hanno deciso di non farsi inoculare la dose, probabilmente a seguito degli accadimenti degli ultimi giorni. Resta da capire perché queste importantissime conclusioni sono state prodotte e comunicate solo oggi, dopo che una percentuale non trascurabile di cittadini, addirittura tra il 10% e il 20% dei docenti e Ata, ha deciso di rinunciare alla somministrazione del vaccino AstraZeneca.

Una comunicazione più pronta ed efficace avrebbe abbattuto di certo questi importanti numeri, dando anche una mano al lavoro enorme che stanno facendo le istituzioni, a tutti i livelli, per convincere la popolazione che l’unico modo per mettere alle spalle il Covid-19 è quello di vaccinarsi il prima possibile.

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