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Valditara, in visita in un liceo di Lecce, contestato: reprime la libertà di manifestare

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Giuseppe Valditara, ieri 16 gennaio, in visita al Liceo classico Palmieri, considerata una scuola “modello, è stato contestato da un centinaio di manifestanti con slogan e striscioni che facevano riferimento anche alle misure adottate nei confronti dei dissensi di questi mesi: “Vogliamo un modello di scuola diverso. Le nostre scuole cadono a pezzi, i soldi vengono spesi per le armi, i nostri coetanei muoiono in alternanza scuola-lavoro, ma davanti a tutti questi problemi l’unica risposta del ministro e del governo Meloni è reprimere gli studenti e costituire il ministero parte civile contro le occupazioni studentesche”.

Il ministro, che è stato accolto in Istituto con tutti il rispetto dovuto al ruolo che riveste, tra applausi, sorrisi e toni distesi, e dunque senza alcun accenno polemico, ha replica così alle critiche sulle nuove linee guida dei programmi scolastici annunciate dal responsabile dell’Istruzione: “Mi fa piacere che si sia aperto un grande dibattito culturale, è una proposta innovativa e stimolante”. Presente, insieme col preside del liceo, anche la sindaca di Lecce, Adriana Poli Bortone che, da ex alunna e docente della scuola, ha ringraziato Valditara per aver mostrato nel tempo la sua “vicinanza” alla città del Lecce, al Salento e al Mezzogiorno”.

Valditara inoltre, ha ricordato di aver lanciato “Scuola futura”, ovvero la presentazione dell’eccellenza della didattica italiana ai cittadini, proprio a Lecce e ha pure illustrato  “Agenda Sud”, il progetto formativo definito “strategico” per il Mezzogiorno: “Voglio portare all’attenzione di tutti una testimonianza personale dell’incontro avuto con le forze dell’ordine: qui a Lecce, mi hanno detto, che la famiglia esista ancora nel rapporto con la scuola e che i genitori abbiano a cuore il futuro dei loro figli in un dialogo fecondo con questa istituzione”.

Quindi, è stato dato spazio alle domande dei giovani, che hanno riguardato consigli su come affrontare le prove di un percorso formativo, il tema del rispetto della persona, la possibilità di aprire all’educazione affettiva nel piano degli studi, passando anche dai gusti musicali personali. Terminato l’incontro, il ministro ha proseguito con un’altra tappa presso il liceo “De Giorgi”, sempre a Lecce.

Intanto i ragazzi continuano a chiamarlo “sceriffo”, ancora prima di conoscere il contenuto dei nuovi programmi scolastici, e in città gli studenti aderenti alle sigle Osa, Uds e Link lo hanno ribadito con slogan e striscioni, mentre la visita veniva bollata come “ennesima passerella di un ministro che sta demolendo la scuola pubblica”.Sembra tuttavia che anche la destra estrema del “Blocco studentesco” (vicino a Casapound) non sia d’accordo con Valditara che sarebbe stato accusato di essere il ministro della “D-Istruzione” e di voler realizzare “una scuola sempre più privatizzata” con “studenti svenduti alle grandi multinazionali per svolgere mansioni incongruenti con i propri percorsi di studio in cambio di crediti formativi”.