
I cambiamenti normativi recenti, in particolare le continue e diverse interpretazioni applicative fornite dall’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) e dal MIM (Ministero dell’Istruzione e del Merito), hanno generato disorientamento e confusione nelle istituzioni scolastiche riguardo alle procedure di gara per l’organizzazione dei viaggi di istruzione.
La confusione deriva principalmente dalla necessità per le scuole di adeguarsi al Codice dei contratti pubblici (D.Lgs 36/2023, modificato dal D.Lgs 209/2024), tenendo conto che le scuole non sono considerate stazioni appaltanti qualificate.
Soglie contraddittorie
Uno dei maggiori elementi di confusione riguarda le soglie di affidamento. ANAC e MIM hanno sempre indicato la soglia di € 140.000,00 come limite superato il quale le scuole non potevano procedere autonomamente.
Con una nota del 7 ottobre, in risposta alle richieste della FIAVET (Fiavet Federazione Italiana Associazioni
Imprese di Viaggi e Turismo), l’ANAC è intervenuta chiarendo che le scuole devono essere considerate “amministrazioni pubbliche sub centrali”. Questo chiarimento ha comportato l’innalzamento della soglia comunitaria per le forniture di beni e servizi a €221.000,00. Per i viaggi all’estero per corsi di lingua, la soglia è stata fissata a €750.000,00.
Criteri per la suddivisione delle gare
Un ulteriore elemento di incertezza riguarda l’obbligo di considerare tutti i viaggi come un’unica gara o come procedure distinte.
L’ANAC ha fornito un’importante indicazione chiarendo che la suddivisione in procedure autonome (gare distinte) è ammissibile quando i servizi hanno specifiche peculiarità e finalità che impediscono di ricondurli a una categoria omogenea.
A titolo esemplificativo, l’ANAC ha identificato tre categorie distinte di viaggi, permettendo quindi la suddivisione in gare autonome per evitare il frazionamento artificioso:
- Corsi di lingua.
- Viaggi con finalità culturali o strettamente connessi al percorso formativo.
- Viaggi con prevalente componente ludica.
Alcune considerazioni della FLC CGIL
La FLC CGIL osserva come in questa vicenda risulti evidente “che l’ANAC sia intervenuta con inusuale rapidità per trovare soluzioni alle problematiche solo quando sono stati gli operatori economici a segnalarle e che non abbia ritenuto necessario fornire gli stessi chiarimenti alle scuole, nonostante le ripetute sollecitazioni“.
Per la FLC CGIL “è grave che il MIM abbia gestito la problematica dei viaggi di istruzione in modo confuso e contraddittorio, continuando a non comprendere che non si possono applicare alle scuole norme pensate per la pubblica amministrazione senza gli indispensabili adattamenti che il Ministero in primis deve richiedere“.



