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2017/18, i migliori Auguri a chi riparte per il nono anno con lo stipendio fermo (video)

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Un altro anno sta per cominciare. La Tecnica della Scuola, come fa del 1949, invia i migliori Auguri al milione di docenti, Ata e presidi che iniziano le attività.

È però grave che lo faranno, per il nono anno consecutivo, con lo stipendio fermo, sceso addirittura all’ultimo posto della Pubblica amministrazione italiana e nelle classifiche europea. Peggio di noi fanno solo Grecia e Slovacchia.

È una vergogna, una mancanza di considerazione per la professione. L’abbiamo detto tante volte. Ma quello che a noi sembra ancora più grave è che dopo questo lungo stop si voglia dare loro appena 85 euro lordi medi di aumento, praticamente una mancia. Il nuovo Governo dovrà farsi carico di questo problema.

Intanto, come da tradizione, non mancano le polemiche estive. Negli ultimi giorni si è parlato molto di liceo breve, ma chi conosce la scuola sa bene che si tratta solo di una sperimentazione che riguarda un basso numero di istituti superiori.

Per quanto riguarda l’obbligo scolastico a 18 anni, che ha tenuto banco subito dopo Ferragosto, non ci sono i tempi per introdurre una riforma di questa portata: se ne riparlerà con la prossima legislatura.

Si è parlato molto anche della chiamata direttaintrodotta con l’ultima riforma Renzi: ma ad adottarla, in questa estate, sono stati davvero pochi presidi, decretando il fallimento di un provvedimento a cui in pochi, per la verità, hanno creduto.

Nel corso dell’estate c’è stata la novità dell’anagrafe sui vaccini, introdotta dal discusso decreto approvato a luglio: fino a 6 anni, non potranno essere più accettati alunni non in regola con le dieci vaccinazioni reputate indispensabili per prevenire malattie importanti. Non vogliamo entrare nel merito della funzionalità del provvedimento, ma viene da chiedersi se era proprio necessario caricare la scuola di un impegno che è palesemente di attinenza del Ministero della Salute.

Ancora di più perché ad assolverlo saranno segreterie scolastiche ridotte ai minimi termini, già super-impegnate e dirigenti scolastici sempre più spesso in reggenza, quindi con tante sedi da seguire.

 

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Ma concentriamoci sui prossimi giorni, quando in base agli ultimissimi dati che ci ha fornito il Miur entreranno in classe 7 milioni e 751mila alunni suddivisi in 369.961 classi.

Diciamo subito che rispetto al 2016 avremo da subito molte più cattedre coperte: di questo, va dato merito alla ministra Valeria Fedeli, che dal suo arrivo a Viale Trastevere ha imposto un cronoprogramma proprio per evitare le lungaggini dello scorso anno con docenti nominati addirittura a dicembre.

Bene ha fatto il Ministero ad anticipare i tempi delle 52 mila assunzioni. In alcuni Ambiti territoriali, come quello romano, solo sul filo di lana sono state però completate le utilizzazioni e le assegnazioni provvisorie: una sofferenza prevedibile, perché ogni singolo caso, con le rispettive motivazioni, va gestito da impiegati che negli uffici scolastici risultano spesso in numero insufficiente per coprire i carichi di lavoro.

Anche quest’anno però, circa 100mila andranno a supplenza annuale, un terzo delle quali su sostegno: è la conferma, purtroppo, che il precariato scolastico è tutt’altro che cancellato.

 

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Gli auguri del direttore della ‘Tecnica della Scuola’ al personale per l’inizio del nuovo anno scolastico

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