Home Estero 30 anni di Erasmus, attenzione ad uscire dall’Europa

30 anni di Erasmus, attenzione ad uscire dall’Europa

CONDIVIDI

Era il 1987 quando nasceva l’Erasmus: non c’erano i cellulari, internet e whatsapp. Tutti strumenti che oggi abbiamo anche grazie all’Europa.

Per coinvolgere gli studenti Erasmus in un percorso dove discutere e confrontarsi sui temi di interesse per l’Europa dei giovani, facendo leva sulla loro esperienza di mobilità quale momento fondamentale per la formazione, la crescita personale e lo sviluppo della cittadinanza europea, si stanno svolgendo oggi, 24 febbraio, a Roma gli  Stati Generali della Generazione Erasmus, Primo Consiglio Italiano.

L’incontro è promosso dall’Agenzia Nazionale Erasmus+ Indire, dall’Erasmus Student Network Italia e da garagErasmus in collaborazione con il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio, il Miur e l’Unione Europea.

 

{loadposition carta-docente}

 

Tra gli interventi, quello di Sandro Gozi, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega alle Politiche e agli Affari europei, ricorda il momento storico in cui è nato il programma Erasmus: “Nell’87 c’era la Cortina di Ferro, dovevamo cambiare le Lire in Franchi, in Marchi e in Pesetas, non c’erano le compagnie low cost, non c’erano i cellulari e Whatsapp”. Per cui, conclude Gozi: “Attenzione quando parliamo di distruggere l’Europa, di uscire dall’Unione, di rinunciare a ciò che abbiamo costruito. Ricordiamoci che se abbiamo tutto questo e molto di più è anche grazie all’Unione Europea”.