Home Politica scolastica Age in Senato: astensione dal lavoro per genitori rappresentanti

Age in Senato: astensione dal lavoro per genitori rappresentanti

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“Chiediamo che venga recepita la mozione sull’astensione dal lavoro dei genitori per permettere loro di partecipare alle riunioni del Consiglio d’istituto della scuola dei figli e a quelle del Fonags, del Forags e del Fopags, cioè dei Forum nazionale delle associazione genitoriali nella scuola presso il Miur e di quelli regionali e provinciali presso gli uffici scolastici. Una mozione condivisa e firmata dalle associazioni genitori del Fonags che, però, non ha trovato accoglimento nel passaggio alla Camera del DdL Buona Scuola, nonostante nella riforma la figura del genitore debba essere centrale nel funzionamento della scuola. Una mozione improcrastinabile per rendere davvero efficace la libertà di partecipazione dei genitori alla vita della scuola in nome di quella corresponsabilità educativa scuola-famiglia che la legge sancisce”. Questa nelle parole del suo presidente Fabrizio Azzolini la prioritaria richiesta rivolta stamattina dall’Age (Associazione italiana genitori) al Senato, durante l’audizione delle associazioni genitori alla Commissione Istruzione, che nei prossimi giorni discuterà il Ddl di riforma della scuola.

“Riconosciamo – prosegue Azzolini – che alcune nostre richieste hanno trovato spazio nel Ddl. Pensiamo alla presenza dei genitori nel comitato di valutazione dei docenti, alla partecipazione di famiglie e studenti all’elaborazione del Piano dell’offerta formativa della scuola, all’impegno per la riduzione del numero degli alunni nelle classi”.

“Tuttavia – osserva Azzolini – restano alcune elementi di criticità. L’assenza della deducibilità per le famiglie delle spese sostenute per l’acquisto di libri e materiale scolastico, in particolare per i ragazzi della scuola dell’obbligo. Nell’utilizzo di risorse private nella scuola, che riteniamo positivo se non ne condiziona l’azione educativo/formativa, il governo dovrebbe preoccuparsi di poter garantire le stesse opportunità di qualità dell’azione educativa nelle scuole delle regioni svantaggiate, almeno nella misura dei benefici che la percentuale detraibile determina. Occorre inoltre rivedere il testo dell’art. 2 comma 12, aggiungendo la formula del ‘consenso informato’ dei genitori sulle tematiche del piano triennale dell’offerta formativa”.

“Spesso si nota una distanza fra la scuola pensata e declinata dalla legge e quella reale che opera nella quotidianità per certi aspetti molto discutibile – aggiunge Lorenzo Santoro, responsabile Ufficio Scuola dell’Age, intervenuto in audizione -. A conferma di ciò abbiamo, con noi, alcune delle tante richieste d’aiuto che ci pervengono dalle famiglie vittime, nella scuola, di prevaricazioni, atteggiamenti di ostilità e di diniego dei diritti costituzionali”.

“Il dirigente scolastico – osserva Santoro – non deve avere ampi poteri,  ma deve essere semplicemente competente e autorevole. Ci vuole competenza, altro che ampi poteri. Il consiglio di istituto deve poter essere rappresentato in modo paritetico fra rappresentanti della scuola, dei genitori e, per le scuole superiori, anche dei studenti”.