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Alternanza scuola lavoro, un altro flop della legge 107

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L’alternanza scuola-lavoro si è rivelato un altro flop della riforma della “Buona Scuola” perchè così com’è stata pensata sottrae tempo agli studenti che trascorrono le ore a fare altro anziché imparare qualcosa che possa essere loro veramente utile.

L’alternanza scuola-lavoro non rappresenta affatto l’anticamera dell’ingresso nel mondo del lavoro, ma soltanto un paravento che crea illusioni e amare disillusione.
Fare alternanza scuola-lavoro in modo serio e utile, ma spesso questo per gli studenti si rivela un vero e proprio passatempo.

Inoltre ci sono casi di vero e proprio uso distorto dello spirito dell’alternanza scuola-lavoro, in cui gli studenti, invece, di essere spronati ad un impegno formativo del progetto, bivaccano nelle ore dedicate all’alternanza scuola-lavoro.

La riforma degli Esami di Stato, il cui decreto attuativo 13 aprile 2017 della Legge 107/2015 attribuisce all’alternanza scuola-lavoro un peso notevole che si aggira sul 50%, per cui più di metà dell’esame lo studente frequentando il corso previsto dall’alternanza scuola-lavoro è già bello e superato.

Sarebbe meglio rivedere questo progetto dell’alternanza scuola-lavoro e rimodularlo in maniera seria e professionale facendo capire agli alunni l’importanza del progetto e le sue reali ricadute sul mercato del lavoro sempre più complesso e competitivo e, quindi, essere utilizzato come strumento per combattere la grave crisi occupazionale dei giovani. Se fatta a dovere l’alternanza scuola-lavoro è una positiva opportunità per i giovani per capire il mondo del lavoro.

Occorre farla seriamente e mettere nelle condizioni gli alunni di far capire loro che alternanza scuola-lavoro non è un passatempo. Il più delle volte sottrae tempo prezioso ai programmi scolastici, perché non si è percepita la finalità propria dell’utilità dell’alternanza scuola-lavoro, momenti formativi di stage per gli studenti per capire gli ingranaggi del mondo del lavoro entrando in contatto con le aziende del territorio.

Inoltre ci sono casi di vero e proprio uso distorto dello spirito dell’alternanza scuola-lavoro, in cui gli studenti, invece, di essere spronati ad un impegno formativo del progetto, bivaccano nelle ore dedicate all’alternanza scuola-lavoro.

Ripeto sarebbe il caso di rivedere meglio questo progetto dell’alternanza scuola-lavoro e rimodularlo in maniera seria e professionale facendo comprendere agli alunni l’importanza del progetto e le sue reali ricadute sul mercato del lavoro sempre più complesso e competitivo.

 

Mario Bocola