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Alunno prende a calci e pugni due docenti, il dirigente: “Sì a Forze dell’Ordine nelle scuole, la loro presenza è deterrente”

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Qualche giorno fa ha fatto scalpore la notizia relativa ad un alunno che ha preso a calci e pugni ben due insegnanti a scuola, a Torino. Il dirigente scolastico ha rilasciato un’intervista a La Stampa in cui ha invocato l’aiuto delle Forze dell’Ordine nelle scuole.

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“Siamo il front office con la società”

“Noi siamo il front office che si interfaccia con la società e veniamo aggrediti come il personale ospedaliero. È un momento difficile per chi ha a che fare con l’utenza, ma dobbiamo mantenere la schiena dritta”, queste le sue amare parole.

Ecco una breve ricostruzione dei fatti: “Il ragazzo, due settimane fa, era stato sospeso fino alla fine dell’anno. Quindi non poteva entrare, ma lo ha fatto lo stesso. Appena ha varcato la soglia, la vice preside ha dovuto fermarlo. E così, si è presa un calcio. È stato seguito dall’inizio dell’anno ed è uno dei casi più delicati. Ci sono stati alcuni episodi di tentata violenza, l’ultimo culminato con il tentativo di lanciare una sedia a un professore. A quel punto, il consiglio d’istituto lo ha sospeso, ma è stata una decisione molto lunga e sofferta. L’allontanamento di un studente è un fallimento per tutti. Ma questa volta è stato superato il limite”.

Da qui la richiesta: “Ho chiesto una pattuglia di controllo delle forze dell’ordine per monitorare gli ingressi e le uscite, che sono i momenti di maggiore affollamento. Mi dispiace dirlo, ma alcune scuole avrebbero bisogno di più sicurezza. La presenza delle forze dell’ordine è un deterrente. Anche perché molti non sanno quali sono le conseguenze di colpire un insegnante”.

“Ormai i docenti non sono più riconosciuti come i veri custodi della cultura. E questo è drammatico”, ha concluso.

Violenza sui docenti, le nuove misure

Proprio nel Consiglio dei Ministri del 30 aprile è stato esaminato uno schema di disegno di legge in materia di tutela del personale docente della scuola e dei dirigenti scolastici. Come riporta ItaliaOggi, per gli adulti che aggrediscono docenti e dirigenti, arrecando lesioni, inoltre è previsto un aggravamento delle pene e l’arresto in flagranza.

Ecco le parole di Valditara in conferenza stampa: “Per quanto riguarda il secondo provvedimento si prevede l’arresto obbligatorio in flagranza di reato in caso di lesioni personali a docenti e dirigenti scolastici, non mere aggressioni verbali. Si prevede un aggravamento delle pene per lesioni al personale; ad esempio si passa per le lesioni lievi da sei mesi a tre anni fino a due anni a cinque anni. Perché questa norma? Il personale scolastico è quello più toccato da aggressioni. Sono soprattutto i genitori che picchiano. Un insegnante, un dirigente scolastico, non si tocca. Posso anche aggiungere che la funzione delicata e importante dell’educatore deve essere preservata. L’obiettivo primario è avere condizioni di serenità per i nostri figli. L’arresto in flagranza non si estende ai minori”.