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Amare riflessioni sulla scuola

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Insegnare oggi è veramente difficile, complessa, dinamica e si pone di fronte a numerose responsabilità verso gli alunni adolescenti e le famiglie.

L’insegnante deve avere, nel contempo, molteplici ruoli perché deve svolgere contemporaneamente il mestiere di educatore, sociologo, psicologo, intrattenitore.

Insomma deve essere poliedrico. Sono ben lontani i tempi del docente trasmettitore di nozioni e concetti. Oggi la scuola vuole docenti che sappiano entusiasmare gli alunni, che li capiscano, li comprendano e li prendano per il loro verso. Purtroppo la famiglia è ormai disgregata, è assente, collabora pochissimo con la scuola e i docenti sono attaccati da tutti i fronti perché godono di una scarsa considerazione sociale.

Ad aggravare il clima ci sono le aggressioni verso i docenti sia da parte degli alunni che dei genitori. Genitori che non accettano più i limiti dei propri figli, genitori molto permissivi, che rifiutano il rispetto delle regole. Infatti, proprio il rispetto delle regole deve iniziare dalla famiglia e la scuola deve accompagnare il processo educativo.

Vi sono padri e madri che sui gruppi whatsapp criticano continuamente l’operato dei docenti, dettano condizioni, pretendono voti alti e non accettano gli scarsi risultati scolastici dei propri figli. Se la prendono con gli insegnanti, rei di essere i soli responsabili dell’insuccesso scolastico. E poi c’è l’invadente uso dei telefoni cellulari nelle classi.

Alunni che, invece, di seguire le lezioni in aula, pensano a maneggiare il telefonino, ad inviare messaggi, a farsi selfie e se il docente si “permette” di sequestrare un cellulare, apriti cielo, piomba a scuola il genitore (anche con l’avvocato) per condannare il docente e assolvere il proprio figlio che ha mancato all’osservanza del regolamento della scuola.

Anche mettere voti negativi a scuola sta diventando pericoloso: il mestiere del docente si svolge ormai in trincea, per cui si deve stare attenti alle scelte e ai passi che si compiono.

Mario Bocola