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“Cara Mannoia, la Buona Scuola mi sta deportando… è l’estate più brutta della mia vita”

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“Salve Signora, mi rivolgo a lei per l’impegno e la passione che dedica al sociale e in particolare alle donne”: inizia così l’appello d’una prof del Sud alla cantante romana sulle assunzioni coatte.

La Mannoia, che sull’importanza della scuola e del ruolo dei docenti si è espressa più volte, anche di recente, non ci ha pensato due volte a prendere sul serio la denuncia dell’insegnante. E lo ha ‘postato’ sul suo profilo Facebook, con tanto di accenti e refusi (che su Facebook sono ammessi senza problemi).

La docente precaria si chiama Savina Calice e si descrive “una donna del sud, cinquantenne, che sta per essere ‘deportata’ dalla Buona scuola di Renzi”, che probabilmente non riuscirà “a tornare piu’ dal nord”: è lì, spiega, che “sicuramente saro’ reclutata perche’ in possesso dell’abilitazione al sostegno. (Specializzazione rara al settentrione)”.

La donna descrive la sua situazione. Quella di “madre di due adolescenti”, con il lavoro del marito “in crisi”. In questa situazione, quella di tante donne del Sud, “il mio stipendio e’ fondamentale per la sopravvivenza della mia famiglia. Chi curera’ i miei figli e come riusciro’ a vivere dignitosamente con due case aperte e relative bollette dato lo stipendio da fame di noi insegnanti? . La tragedia e’ che i media non ne parlano mentre noi precari “preistorici ” della scuola stiamo vivendo l’estate piu’ brutta della nostra vita”.

 

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La prof di sostegno non sta esagerando: sui social si assiste da diversi giorni ad un proliferare di lamentele (per usare un eufemismo) per via dellla decisione del Parlamento di attuare la metà delle 102mila assunzioni, attraverso le fasi B e C, non rispettando l’attuale collocazione provinciale dei precari in lista di attesa.

“Le chiedo di darci un aiuto a diffondere e a far conoscere all’opinione pubblica quello che il governo di sinistra sta facendo alle famiglie di tutta Italia. Noi insegnanti saremo infatti deportati come durante gli anni dei regimi dittatoriali.Ci obbligano a scegliere tra il lavoro e la famiglia……stanno dando in pasto agli affamati , ovvero 100 mila famiglie,una polpetta avvelenata . Siamo completamente INERMI e IGNORATI. Grazie. Un abbraccio”.

Firmato: Savina Calice, una donna del Sud che la Buona Scuola vuole deportare…

 

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