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Carlo Verdone: “Ho tirato un libro alla prof di matematica perché mi aveva sequestrato un’antologia di letteratura, fui bocciato”

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L’attore e regista Carlo Verdone ha rilasciato un’intervista a La Repubblica in cui ha raccontato uno strano aneddoto relativo alla sua esperienza a scuola.

Ecco le sue parole: “Premessa. A metà giugno scopro di essere stato bocciato al liceo, per cattiva condotta. Ho tirato un libro alla professoressa di matematica. Lei mi ha sequestrato quello che stavo guardando durante la sua lezione, un’antologia di letteratura: è costoso e voluminoso, i miei hanno faticato per comprarmelo. Così, quando lei me lo prende, ho una reazione strana. Io, che sono una persona pacifica, prendo un altro tomo e glielo lancio. Lei chiama il preside, che mi dice: ‘Sarai bocciato’. Convoca i miei genitori, mi danno sette giorni di sospensione. Le scuse non bastano: in matematica vado male, la odio. Mi bocciano”.

La reazione del padre di Verdone

“Un dramma, una vergogna per mio padre. In casa cala un clima funereo: mamma e papà non mi parlano, io sono triste, dispiaciuto. Ma una settimana dopo, papà apre la porta della mia stanza e mi dice: ‘Non te lo meriti, ma c’è un evento molto importante dal punto di vista sociale e culturale’. Penso alla solita mostra al museo d’arte moderna, le cose da papà. E invece, con aria severa: ‘Ci sono i Beatles a Roma’. Mi si illuminano gli occhi. ‘È un fenomeno importante — dice — che segnerà questo decennio… è il caso che andiamo a vederli insieme’. Lo abbraccio: ‘Sei un grande padre’. E lui: ‘Tu sei un somaro’. Racconto a tutti: ‘Ho i biglietti dei Beatles, li ha presi mio padre’. E gli amici: ‘Ma che fortuna, non riesce a trovarne uno anche per me?’. ‘No, perché sono finiti tutti'”, ha concluso.

Docenti aggrediti, aumento dei casi del 111%: scuola trincea?

“Dobbiamo far sì che gli insegnanti siano rispettati. Non voglio più sentire parlare di aggressioni agli insegnanti, di insulti agli insegnanti, di offese agli insegnanti. Ecco perché è fondamentale intervenire sulla condotta e intervenire sulle attività di cittadinanza solidale”. Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, ai microfoni della Tecnica della Scuola, è stato chiaro: basta aggressioni ai docenti e al personale scolastico.

I dati parlano di un’aggressione ad un insegnante (o al personale scolastico) ogni due giorni. Da gennaio 2023 a febbraio 2024 si sono registrate ben 133 denunce ospedaliere per episodi violenti avvenuti a scuola.

“Dobbiamo sempre di più investire per valorizzare e ridare autorevolezza ai nostri docenti ai nostri dirigenti scolastici al personale scolastico. Abbiamo bisogno di loro per far sì che il nostro paese possa continuare a crescere” ha spiegato ancora il Ministro.

Le sanzioni? La legge n. 25 ha inasprito le pene per reati come oltraggio a pubblico ufficiale, un genitore rischia una condanna fino a 7 anni e mezzo. Ma ci sono anche sanzioni comprese tra i 500 e i 10.000 euro da versare all’istituto di appartenenza della vittima.