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Catastrofe educativa? Crepet: “Vorrei che lo dicesse non solo il Papa, ma anche un Ministro dell’Istruzione e ci rimboccassimo le maniche”

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A qualche settimana dalle elezioni 2022, l’Italia è in procinto di assistere a un nuovo Governo di centro destra che, ovviamente, avrà nella sua squadra anche un nuovo ministro dell’Istruzione. La scuola è stata al centro della campagna elettorale come non mai, ma adesso sembra che sia calato il silenzio. Cosa ne sarà di studenti, docenti e personale scolastico in generale?

A dire la propria opinione è lo psichiatra, scrittore ed educatore, tanto discusso per le sue esternazioni molto crude e mirate, Paolo Crepet. Intervenuto nei giorni scorsi all’auditorium Credem, secondo quanto riportano i colleghi di Reggionline, Crepet ha parlato di educazione: “Sembra che gli adulti siano disorientati, è davvero una catastrofe educativa? Vorrei che lo dicesse anche non solo il Papa ma anche un Ministro dell’Istruzione, e ci rimboccassimo le maniche”.

E non ha risparmiato nemmeno i genitori: “La parola desiderio, in latino, significa mancanza delle stelle, cioè dell’infinito. Ma se le stelle i tuoi genitori te le regalano, di che cosa avrai desiderio?” E sull’argomento ‘social’ aggiunge: “Hanno un ruolo in questo processo di ‘isolamento’ dei giovani. I social sono ‘asocial’, dobbiamo recuperare le nostre relazioni”.

Sempre sui telefonini, commentando la vicenda del Liceo paritario Malpighi di Bologna, che ha vietato l’uso degli smartphone durante tutto il giorno, ha dichiarato all’agenzia di stampa AGI: “È giusto arrivare ad una soluzione un po’ più drastica. Lo scorso anno ci sono state sperimentazioni simili in altri istituti italiani e la cosa più interessante è stata la reazione dei ragazzi. Vietare i telefonini comporta un netto calo dell’aggressività, un aumento netto di capacità cognitive, memoria e attenzione e, soprattutto, un aumento netto delle relazioni sociali ed emotive. I telefonini sono utilizzati anche in classe e durante le lezioni anche perché sono una droga. Se si riesce ad interrompere questa dipendenza si fa del bene ai giovani e allo studio”. 

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