Home Politica scolastica Chimienti (M5S): Organici, mobilità e chiamata diretta, un grande caos

Chimienti (M5S): Organici, mobilità e chiamata diretta, un grande caos

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Abbiamo sentito l’On. Silvia Chimenti del Movimento 5 Stelle per sapere il suo parere su organici e mobilità 2017/2018. Ecco cosa ha risposto alle nostre domande.

 

Riguardo la confluenza dell’organico di fatto all’interno dell’organico dell’autonomia i conti non tornano. C’è chi parla di grande bluff e teme addirittura una riduzione dei posti rispetto all’anno passato. Qual è il suo punto di vista?

 

Sul bluff organico dell’autonomia con il passaggio dell’organico di fatto in quello di diritto, il Miur non sta dicendo quanti posti nuovi si creano. Con 400 milioni messi a bilancio, secondo i nostri calcoli, si può arrivare a 90 mila cattedre in più, perché sono solo contratti che vengono trasformati. Si tratta delle supplenze fino al 30 giugno quindi il Mef deve pagare solo i mesi estivi. Invece il PD continua ad asserire che l’aumento dell’organico per il 2017/2018 sarà di 20 mila posti, evidentemente il Mef non vuole autorizzare tutti i posti.

 

Il diritto alla mobilità dei docenti e quello degli studenti ad avere continuità didattica, sembrano tutti scontenti, cosa pensa al riguardo?

 

Sulla mobilità il PD ha totalmente fallito! Infatti per il 2016/2017 ci sono stati 260 mila richieste di trasferimento, con la conseguenza della mancanza di continuità didattica, per il 2017/2018 anche se hanno promesso la mobilità non sul 100% dei posti, ma solo sul 40% si ripeterà la stessa situazione con ricorsi e tribunali che danno ragione ai docenti e riconoscono il diritto al ricongiungimento familiare.

L’anno passato, prima hanno assunto fuori dalle regioni di residenza con un meccanismo su base nazionale tantissimi precari con età media 40-50 anni con famiglie, poi hanno cambiato le regole dei vincoli triennali ed hanno consentito a tutti le assegnazioni provvisorie. Anche per il 2017/2018 sono stati tolti i vincoli triennali per i trasferimenti interprovinciali, a dimostrazione del fatto che al governo non importa nulla della continuità didattica degli studenti.

Noi dobbiamo garantire trasferimenti e ricongiungimenti ma dobbiamo anche considerare il fatto che 2,5 milioni di studenti hanno cambiato più di un prof da inizio anno. Si devono contemperare i due diritti, quindi si deve potenziare la scuola al sud visto che il dato allarmante della dispersione scolastica riguarda soprattutto sud e isole. La soluzione è quella di ripristinare tempo prolungato e tempo pieno al sud in modo che venga contrastata la dispersione scolastica e si possano assumere gli insegnanti al sud.

 

Il contratto sulla mobilità deroga in diversi punti la legge 107/2015 concedendo anche ai docenti titolari su ambito di ottenere la titolarità su scuola, cosa ne pensa?

 

Un piccolo passo in avanti. Ovviamente ora piano piano si rendono conto di tutti gli errori che hanno fatto con la 107 e cercano di porre rimedio. Ma è tutta una facciata per ricostruire i rapporti con i docenti. Prima hanno fatto gli ambiti territoriali e hanno tolto la titolarità su cattedra e scuola con i contratti triennali e la chiamata diretta. Adesso, per ricucire coi sindacati, cercano di porre rimedio con i contratti.