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Concorso docenti, Faraone: ” Prove non saranno nozionistiche. I quesiti in lingua restano due”

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Il sottosegretario Davide Faraone risponde all’interrogazione parlamentare del M5S, definendo alcuni punti fermi del concorso docenti.

“Il Governo ha ritenuto opportuno e necessario bandire il concorso solo alla fine dell’approvazione del nuovo regolamento sulle classi di concorso, afferma Faraone in risposta alle accuse di continui rinvii della pubblicazione del bando. “Sarà emanato dopo la pubblicazione del suddetto Regolamento in Gazzetta Ufficiale. Il concorso si farà e gli insegnanti entreranno in classe di ruolo dal prossimo anno scolastico”.

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Faraone rivela che il testo del CSPI è stato preso in considerazione, tanto che i nuovi decreti presentano in molti punti i rilievi del Consiglio.
Il sottosegretario, nel corso del suo intervento ha ribadito che “le prove saranno basate su aspetti didattico – metodologici e non nozionistici, in conseguenza anche di uno specifico ordine del giorno approvato dalla Camera”. “Inoltre, prosegue Faraone, l’allegato A è stato rivisto, per rendere i diversi ambiti disciplinari più omogenei”.
Come già accennato dal ministro Giannini, anche Faraone sottolinea che per quanto riguarda il numero dei quesiti in lingua straniera non verrà accolta la proposta di dimezzamento, mentre per quanto concerne il punteggio di servizio, le richieste del CSPI verranno accolte solo in parte, in modo contenuto.

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