Home Politica scolastica Concorso: i ricorsi “nascosti” nel bando

Concorso: i ricorsi “nascosti” nel bando

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Stabilito che il concorso 2016 è su base regionale, tranne per quei candidati siano abilitati anche per altre classi di concorso  per cui potranno scegliere due regioni differenti, le conseguenti graduatorie avranno una durata triennale e potranno contenere al massimo un numero di personale  non superiore al 10% dei posti, esso come è noto è riservato ai soli abilitati ed a coloro che possiedono il titolo di specializzazione al sostegno, mentre non vi potrà partecipare chi è già di ruolo, impedendo così il passaggio ad una nuova classe di concorso. Questo vulnus colpisce soprattutto i docenti di strumento musicale, utilizzati nei Licei da quando furono creati, ma impossibilitati ad abilitarsi per una classe di concorso del tutto nuova.

Ma c’è anche polemica sulla prova in lingua straniera e alle conseguenze dell’accorpamento delle classi di concorso, insieme alla decisione di riservare il concorso ai soli abilitati.

 

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Altro motivo di lite riguarda il riconoscimento implicito del valore abilitante del diploma magistrale, ma di cui non è previsto l’automatico inserimento nelle graduatorie a esaurimento, mentre l’aver stabilito che il possesso del titolo di abilitazione debba coincidere con la scadenza per la presentazione delle domande, precluderà l’accesso a coloro che stanno attualmente frequentando i corsi di abilitazione e che non sono ancora terminati, per cui dovranno attendere il nuovo bando.

Inoltre, fa notare Il Sussidiario, azzerando la graduatoria di merito del concorso scuola 2012 i circa 2mila vincitori del concorso 2012 per l’infanzia, esclusi dal piano straordinario di assunzioni, pur risultando vincitori, non sono stati immessi in ruolo e ora dovrebbero partecipare a un nuovo concorso per l’assunzione.

Ma soprattutto: sarà raggiunto l’obiettivo di coprire le cattedre rimaste vacanti dal precedente piano assunzionale straordinario per assenza di abilitati, come ad esempio nel caso della matematica, considerato che lo scorso anno, nonostante l’immissione in ruolo di circa 55mila nuove unità di personale, compreso l’organico del potenziamento, le scuole sono dovute ricorrere a docenti non abilitati (circa 27mila sulle 100mila supplenze di quest’anno) per assegnare le supplenze necessarie a coprire le cattedre rimaste vacanti?

Peraltro, il ministero non ha potuto considerare i posti di diritto  che rimarranno vacanti in ciascuna Regione per cui si dovrà attendere la grande mobilità straordinaria — quella della legge 107 riservata agli immessi in ruolo fino al 2014/15, a cui si aggiungerà quella per gli ultimi assunti — che travolgerà la scuola italiana, con un assestamento di organici che potrebbe durare per tutto l’anno scolastico 2016/2017; molto peggio di quanto sia già accaduto quest’anno.

In pratica, si mugugna da molte parti, ci sono tutte le condizioni per foraggiare gli studi legali, ringalluzzire tanti sindacalisti, mentre questo concorso si rischia di attuare la cosiddetta buona scuola nel modo peggiore, che è già peggio da se stessa.