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Concorso scuola, l’avv. Caudullo: domanda errata? Il Ministero potrebbe annullarla e modificare il punteggio

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Abbiamo già riferito dell’eclatante caso di errore segnalato da una delle candidate al concorso ordinario secondaria: la libertà di insegnamento viene erroneamente attribuita all’articolo 34 della Costituzione anziché al 33. Un errore che costa punti agli aspiranti, impedendo loro, in taluni casi, di accedere all’orale o comunque danneggiandoli sul fronte del punteggio complessivo.

E già c’è chi si appresta a fare ricorso. Ma il nostro esperto di legislazione scolastica, Dino Caudullo, nella diretta di Tecnica risponde Live del 31 marzo, spiega che potrebbe anche accadere il contrario e cioè che la stessa amministrazione, qualora dovesse rivedere d’ufficio, in autotutela, tutta la procedura concorsuale, decida di neutralizzare la domanda errata (il caso dei test di medicina fa giurisprudenza in questo senso) annullandola per tutti ovviamente, sia per chi abbia dato una risposta che era ritenuta formalmente corretta pur essendo in realtà tecnicamente errata, sia per chi non abbia risposto o abbia dato una risposta formalmente errata.

E continua a spiegare: “Quello degli errori non è un caso raro. Sarebbe sufficiente anche un solo errore per, eventualmente, fare scattare un ricorso da parte dei candidati che sono risultati penalizzati.

In che termini una domanda errata può avere penalizzato i candidati? Se 2 punti in più consentissero al candidato l’accesso alla prova orale questo sarebbe un motivo valido per il ricorso innanzi al giudice amministrativo, perché non tutti coloro i quali sono risultati in qualche modo penalizzati dalla presenza di questa domanda sbagliata nella batteria hanno un titolo processuale per proporre ricorso. Insomma, occorre un interesse concreto – spiega l’avvocato – cioè occorre dare la cosiddetta prova di resistenza“.

Di che si tratta? “Il punteggio non assegnato per quella domanda sbagliata deve essere fondamentale, determinante, ai fini dell’ammissione alla prova orale o comunque ai fini di una migliore collocazione nella graduatoria finale nella somma successiva tra punteggio della prova scritta e punteggio della prova orale”.

Ma ribadisce: “L’amministrazione può anche direttamente intervenire neutralizzando quella domanda, quindi non rendendola utile ai fini della partecipazione alla prova, per tutti i candidati, sia per chi ha beneficiato di quella risposta, sia per chi ne è rimasto penalizzato”.

A rischio, cioè, il punteggio di quei candidati che abbiano raggiunto 70 punti proprio grazie a una domanda errata e da annullare. Ma un’altra strada che il ministero potrebbe percorrere in questo specifico caso potrebbe essere quella di abbassare la soglia di superamento della prova scritta da 70 a 68 punti, stralciando la domanda errata.