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Corsi sostegno Indire, Pittoni: “Il titolo varrà per concorsi e graduatorie”. C’è chi fa qualche conto: la somma in gioco va dai 70 e ai 100 milioni di euro

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Con un suo comunicato di queste ore il responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega Mario Pittoni conferma quanto da noi scritto in precedenza a proposito dei cosiddetti “corsi Indire”.
“Indire – sottolinea Pittoni – non è un’università, di conseguenza non può erogare titoli universitari. Costituirà comunque un’ulteriore struttura a disposizione dei corsi di specializzazione dei docenti sul sostegno. Unica differenza: l’utilizzo del titolo esclusivamente in ambito nazionale all’interno del sistema educativo di istruzione”.
“Per il resto –
conclude Pittoni – non cambia nulla. Varrà cioè per tutte le finalità connesse al sistema di istruzione: concorsi, graduatorie”.

Precisazione utile ma che non rassicura tutti in quanto c’è chi teme che ai fini dei concorsi e delle graduatorie al titolo Indire possa essere riconosciuto un punteggio diverso rispetto a quello delle specializzazioni universitarie: ma, almeno per ora, si tratta di semplici illazioni che non sembrano trovare riscontro nelle norme.
Piuttosto c’è da porsi un altro problema: ma, l’Indire e le Università riusciranno nei prossimi mesi a organizzare un numero corsi tale da poter specializzare i 70 mila docenti necessari di cui parla da tempo il ministro Valditara?
Il dubbio è più che legittimo perché non si comprende bene come potranno le Università del nord “sfornare” quelle migliaia di docenti che non sono riuscite a specializzare in questi anni, tanto che in molte regioni i concorsi per i posti di sostegno nell’infanzia e nella primaria sono andati deserti o quasi, con un numero di partecipanti persino inferiori ai posti disponibili.
Per il momento, comunque, è ancora presto per tracciare un bilancio definitivo: per capire davvero se l’ “operazione Indire” sortirà qualche risultato bisognerà attendere di avere qualche numero e sapere con precisione quanti docenti parteciperanno ai percorsi formativi e quale sarà la loro distribuzione sul territorio nazionale.

Intanto c’è chi fa 4 conti in tasca all’Indire e alle Università: i decreti di Valditara prevedono che ogni iscritto sborserà 1.500 euro (importo che scende a 900 euro per i triennalisti); somma che, moltiplicata per 70mila, dà un totale non inferiore a 70 milioni di euro (ed è probabile che si avvicini ai 100).