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Covid scuola, Floridia: “Solo il 2,6% di classi del primo ciclo e l’1,4% del secondo in Dad”

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Del protocollo per le quarantene a scuola, modificato due volte in 24 ore, si è parlato nel pomeriggio a SkyTg24. Ad intervenire sono stati la sottosegretaria all’istruzione Barbara Floridia e il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi Antonello Giannelli. Floridia ha anche annunciato i dati relativi alle classi in Dad sia del primo che del secondo ciclo.

Floridia: “C’è stato un aumento dei contagi in tutto il Paese, comprese le scuole. Abbiamo, nonostante l’allarmismo che si è creato, per il primo ciclo (al 20 novembre) il 2,6% di classi in Dad e per il secondo ciclo l’1,4%. Nel primo ciclo non abbiamo una copertura totale, sono meno in Dad nel secondo perchè molti studenti si vaccinano. È sotto controllo comunque perché le percentuali sono basse, il tracciamento va intensificato per le scuole che possono essere in difficoltà”.

“Non compete a noi dire chi deve fare questo tracciamento. Era evidente che le Asl non riuscivano a gestire, ma non spettava a noi la decisione. La comunità scolastica lavora anche nel fine settimana e ha lavorato in maniera incessante nelle ultime due estati. Ci auguriamo che il percorso del tracciamento sia più veloce con la struttura commissariale”.

“Le misure di sicurezza funzionano – spiega la sottosegretaria – il metro non è imposto ma viene attuato. Mi trovo molto bene col ministro Bianchi, è una persona corretta con cui riesco a interagire”.

Giannelli (Anp): “Le Asl non hanno retto”

Il presidente Anp Giannelli ha invece ribadito le difficoltà già segnalate dal 6 novembre con l’applicazione del nuovo protocollo:

“Le scuole hanno retto e continuano a reggere, le Asl purtroppo no. Nelle Asl ci sono delle carenze di risorse e organizzative. Molte alle 17 smettono di lavorare così come i fine settimana, invece nella scuola non si smette di lavorare perché ritengono che gli studenti siano al primo posto. Credo si sia preso atto del fatto che le Asl non ce la facevano così come accade dall’inizio e si è scelto di tornare al protocollo precedente. Uno dei cavalli di battaglia di Draghi è il ritorno in presenza. La struttura commissariale darà supporto alle Asl perché le risorse non sono sufficienti”.

“Non voglio drammatizzare – afferma Giannelli – ma sembra strano che due ministeri hanno preso una decisione senza sapere della struttura commissariale, ci vuole più comunicazione. Fondamentale il testing, abbiamo detto da subito che il protocollo avrebbe funzionato col lavoro delle Asl”.