
Era auspicabile la riduzione degli Enti certificatori relativi alla conoscenza delle lingue straniere all’interno del “Quadro comune europeo di riferimento per le lingue straniere”, Common European Framework of Reference for Languages, che fornisce una serie di descrizioni per aiutare i docenti a comprendere le reali competenze dei loro alunni o dei candidati che hanno bisogno di tali certificati per il loro lavoro.
Infatti, si tratta di un sistema descrittivo, accettato e diffuso dalla comunità europea e riconosciuto internazionalmente per valutare le capacità linguistiche. Il QCER si basa su una scala europea ed è stato progettato specificatamente per l’applicazione alle lingue europee, perciò può essere usato per descrivere ogni competenza linguistica dall’inglese al tedesco, allo spagnolo, al francese ecc.
Ora il ministero ne ha accolto, con una decisione a nostro avviso corretta, dagli eccessivi 41 enti certificatori solo 8, elencati nell’allegato A al decreto, che “ha validità per un periodo di tre anni ed è efficace a partire dall’anno scolastico 2024-2025” (art. 2); questo perché alcuni di essi non garantivano un corretto e affidabile processo valutativo.
E così per la lingua inglese sono stati accreditati sei enti: British Institutes, Cambridge University Press & Assessment, Educational Testing Service (ETS), Pearson Education Limited, e Trinity College London.
Per il francese il France Education International,
per lo spagnolo l’ Instituto Cervantes
per il tedesco il Goethe-Institut.
Il QCER, ricordiamo inoltre, offre sei livelli di padronanza di una lingua straniera:
A1 – Base
A2- Elementare
B1- Intermedio
B2- Intermedio superiore
C1- Avanzato
C2- Padronanza
Tuttavia, a questo punto, sarebbe anche il caso che il ministero accogliesse un’altra antica proposta, quella di trovare, anche per tutte le altre discipline che si insegnano nelle nostre scuole, strumenti in grado di certificare i livelli di competenza dei ragazzi, con la stessa attendibile validità “scientifica” del QCER.
Per l’italiano esiste già la Certificazione CILS rilasciata dall’Università per Stranieri di Siena e riconosciuta dallo Stato italiano in base a una convenzione con il Ministero degli Affari Esteri.
La CILS serve a chi studia l’italiano, a chi lavora e studia in contatto con la realtà italiana, a chi vuole misurare la propria competenza in italiano.
I Livelli CILS sono sei: Livello A1, Livello A2, Livello UNO-B1, Livello DUE-B2, Livello TRE-C1 e Livello QUATTRO-C2.
Per ottenere il Certificato di uno dei sei livelli è necessario superare un esame composto da prove di ascolto, comprensione della lettura, analisi delle strutture di comunicazione, produzione scritta, produzione orale.
Tutte le prove sono prodotte e valutate presso il Centro Certificazione dell’Università per Stranieri di Siena sulla base dei parametri europei fissati nei documenti del Consiglio d’Europa. All’estero gli esami hanno luogo presso gli Istituti Italiani di Cultura o altre sedi convenzionate.
Un sistema per valutare le competenze, che si potrebbe adottare anche per gli esami di stato, eliminando il voto unico e assegnando un giudizio per ciascuna disciplina, basandolo proprio su un sistema di valutazione simile a quello ormai largamente sperimentato col Quadro comune europeo di riferimento per le lingue straniere.