Home Politica scolastica Decreto 66/17 sull’inclusione: monta la protesta

Decreto 66/17 sull’inclusione: monta la protesta

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I Partigiani della Scuola Pubblica e le altre associazioni che da più di un anno si battono contro l’entrata in vigore del decreto legislativo 66/17 in materia di inclusione ci speravano davvero, soprattutto dopo aver saputo che le senatrici Bianca Granato e Michela Montevecchi avevano presentato un emendamento in tal senso al “decreto milleproroghe”.

Ma le cose, come peraltro abbiamo già raccontato, sono andate un po’ diversamente e le due senatrici pentastellate hanno dovuto accontentarsi dell’approvazione da parte dell’aula del Senato di una “raccomandazione” al Governo.

E così, i Partigiani della Scuola Pubblica, l’Accademia Nazionale Docenti e la Rete dei 65 Movimenti hanno deciso di sottoscrivere un comunicato di ferma protesta per quanto accaduto.

“Duro colpo per gli studenti con disabilità, le loro famiglie, i docenti specializzati e la scuola tutta” scrivono i PSP che spiegano: “Stando allo stato attuale dei lavori, che non hanno previsto lo sbarramento sperato sulla messa in funzione del D.Lgs 66/17 verrà sottratto agli studenti con disabilità l’ausilio adeguato del docente di sostegno, attraverso un perverso meccanismo di assegnazione dell’organico, basato sul ‘funzionamentoi, vagliato dal GIT (Gruppo Inclusione Territoriale), un organo composto da un gruppo esiguo di persone per ciascun ambito territoriale nazionale”.

Secondo i firmatari del documento tutto si ridurrà da una “mera lettura di carte” dal momento che i componenti del GIT non hanno mai visti e conosciuti gli alunni disabili.
“Dal 1° gennaio 2019 – si legge ancora nel comunicato – il GLHO composto dal CdC (tutti i docenti di classe), equipe multidisciplinare Asl, la famiglia e i terapisti, che prima si riunivano per approvare il PEI, nel quale erano indicate le ore necessarie di intervento di sostegno specializzato, e scaturite da un confronto multicompetente e da una programmazione condivisa, va in panchina… depotenziato, demansionato”.

“Siamo senza parole – concludono i firmatari del documento – oramai la propaganda elettorale è finita ed il Governo nascente, paladino della giustizia, che fa? Colpisce gli studenti con disabilità?“