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Docenti di matematica, Valditara: “1500 euro troppo pochi per una formazione dura e difficile. Non è un salario competitivo”

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Nella mattinata di oggi, 25 gennaio, il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha partecipato al primo appuntamento del ciclo “Italia 2023: Persone, Lavoro, Impresa”, la piattaforma di dialogo promossa da PwC Italia e gruppo Gedi insieme all’ astrofisica Ersilia Vaudo Scarpetta ed autorevoli esperti con l’obiettivo di riflettere sull’importanza delle materie Stem nel mondo di oggi.

Il ministro è stato molto duro sullo stipendio dei docenti e, in particolare, a quello dei docenti di matematica: “C’è una tradizione nella nostra scuola che punta molto sulle scienze umane. Dobbiamo anche lanciare un’altra grande sfida per trovare risorse per la scuola e per gli insegnanti. Un insegnante di matematica è pagato 1500 euro, per una formazione dura, difficile, che per la società è molto richiesta. Non è un salario competitivo. La nostra grande sfida è anche trovare risorse nuove, che magari coinvolgano enti privati. Il problema, però, non è solo italiano”.

Valditara ha anche parlato di intelligenza artificiale: “Non dobbiamo averne paura, ma dobbiamo governarla. Sappiamo bene che cambierà la nostra società. Non possiamo tenerla fuori dalle scuole, significherebbe non formare i ragazzi al futuro. D’altro canto può rappresentare un rischio, soprattutto se non si formano i docenti a usarla. ChatGpt può essere utile ma può dare anche risultati paradossali se non viene intelligentemente impiegata”.

E continua: “La scuola è innanzitutto formazione della persona, l’umanizzazione della didattica è imprescindibile. Il docente dovrebbe capire le potenzialità di questi strumenti, che però non possono sostituire i docenti”.