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Docenti sempre connessi, la circolare di una scuola: no a messaggi fuori orario, frammentati e di sola conferma come “ok”

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I docenti si lamentano di essere sempre connessi, 24 ore su 24 ore, anche nei festivi. Questo accade anche e soprattutto “a causa” degli strumenti digitali e di piattaforme come Google Chat. In un istituto superiore di Brescia il dirigente scolastico ha deciso di garantire il diritto alla disconnessione del personale.

Le regole

In una circolare diffusa oggi, 4 novembre, vengono stabilite alcune regole. Ecco quali:

  • Finalità d’uso: le chat sono da considerarsi strumenti di lavoro e devono essere utilizzate esclusivamente per finalità di servizio legate all’attività didattica e organizzativa dell’Istituto.
  • Orari di utilizzo: salvo comprovate ed eccezionali urgenze, l’invio di messaggi deve avvenire esclusivamente durante l’orario di servizio. Si raccomanda, in particolare, di evitare l’invio di comunicazioni prima delle ore 7:00, dopo le ore 18:30, nonché durante i weekend e i giorni prefestivi (a partire dalle ore 14:00)
  • Diritto alla disconnessione: si ribadisce con forza che non sussiste alcun obbligo di lettura o di risposta immediata al di fuori del proprio orario di servizio. Per una tutela effettiva del proprio tempo personale e di riposo, si invita caldamente tutto il personale a silenziare le notifiche della piattaforma al di fuori dell’orario di servizio.
  • Stile e forma della comunicazione: i messaggi devono essere sintetici, chiari e mirati. Si eviti di inviare messaggi frammentati in più parti successive.
  • Efficienza delle conversazioni di gruppo: per ridurre il cosiddetto “rumore” digitale e le notifiche superflue per tutti i membri del gruppo, si eviti di inviare in chat condivise risposte di sola conferma (come “Ok”, “Grazie”, “Ricevuto”, “Letto”), a meno che non siano esplicitamente richieste o necessarie per il buon esito di una procedura.
  • Comunicazioni riservate a un singolo destinatario: qualora un messaggio o una risposta riguardino esclusivamente un singolo collega, si prega di utilizzare sistematicamente la funzionalità della chat privata.

Insomma, si tratta di un bel pacchetto di semplici norme di convivenza digitale che potrebbero essere applicate in ogni istituto.

Lavoro sommerso eccessivo per i docenti, la colpa è anche dello smartphone

Quanto lavoro sommerso svolgono i docenti? Tantissimo: a rivelarlo, anche se per molti è cosa risaputa, è stata una ricerca del Cidi, il Centro di iniziativa democratica degli insegnanti, come riportato da La Repubblica, che ha condotto un’indagine attraverso un questionario somministrato a oltre mille e 800 docenti di Torino, Palermo e Napoli.

Il Cidi ha esplorato tutte le attività previste dall’attività di insegnamento nei due ambiti in cui si svolgono: a scuola e fuori dalla scuola. L’associazione ha analizzato i dati dei diversi impegni orari raggruppandoli in fasce: da 1 a 3 ore mensili, da 4 a 6, da 7 a 10, da 11 a 15 e da 16 a 20 e oltre. Quelle più rappresentate sono le prime due (da 1 a 6 ore mensili) per quasi tutte le attività. Ma un docente su quattro va oltre.

Per la preparazione delle lezioni e delle attività didattiche, la compilazione del registro elettronico, la partecipazione alle riunioni degli organismi collegiali e delle commissioni, i ricevimenti e le comunicazioni, formali e informali, con i genitori e per collaborare con il dirigente scolastico o con il suo staff e seguire le comunicazioni che arrivano dalla dirigenza scolastica, in media, i docenti italiani vengono impegnati per 42 ore al mese all’infanzia, 55 ore alla primaria, 59 alla media e 62 al superiore. Pari a circa 10 ore aggiuntive settimanali alla scuola dell’infanzia, 13 ore alla primaria e 14 alla media e al superiore. Un impegno che porta il lavoro a 35 ore a settimana all’infanzia e alla primaria, a 32 ore nella scuola secondaria.

Un dato che salta all’occhio riguarda gli orari e i giorni in cui gli istituti effettuano le comunicazioni ai docenti (anche tramite email, WhatsApp o al telefono) e i genitori contattano gli insegnanti: per circa metà degli intervistati anche nei giorni festivi e di riposo.

Una docente ha detto: “Abbiamo la sensazione di trovarci sempre connessi, sempre a disposizione di dirigenti scolastici, colleghi, genitori e studenti, professionisti esterni alla scuola, reti territoriali e altri attori del sistema scuola. E di non riuscire a staccare realmente dal lavoro scolastico, perché di fatto lo siamo continuamente, non solo attraverso gli strumenti istituzionali e formali: email, piattaforme, bacheche di registri elettronici, pagine drive di condivisione di progettazioni e documentazioni didattiche. Ma anche attraverso gli strumenti personali, cellulari e relative applicazioni di messaggistica istantanea, e questo aggettivo rende bene l’idea”.