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Educazione alla cittadinanza come disciplina, lo sostengono in 75 mila: il ddl presentato alla Camera

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Supera le 75 mila firme a sostegno, raccolte negli ultimi cinque mesi, la proposta di legge dei sindaci per introdurre l’Educazione alla cittadinanza come disciplina scolastica, presentata il 4 gennaio alla Camera. A consegnare il testo è stata una delegazione dell’Anci, guidata dal sindaco di Firenze Dario Nardella e composta dalla vice-sindaca di Bologna Marilena Pillati e dall’assessore del Comune di Firenze Massimo Fratini.

I tanti sostenitori

L’obiettivo delle 75 mila firme, spiegano i consegnatari, è stato raggiunto grazie all’impegno di sindaci, amministratori locali, cittadini, studenti, editori di giornali ma anche di volti noti del mondo della cultura e dello spettacolo che hanno creduto nell’iniziativa.

Tra coloro che hanno sostenuto la proposta figurano anche tanti volti “noti”: la senatrice a vita Liliana Segre, appena eletta donna dell’anno da Famiglia Cristiana, Gigi Proietti, il sovrintendente del Maggio Musicale Cristiano Chiarot e gli orchestrali del Maggio.

Tra i firmatari del pdl, figurano anchel’astronauta Paolo Nespol, l’ex campione di volley Andrea Lucchetta, il campione paraolimpico di lancio del peso Tapia Oney, Adriano Panatta, Sigfrido Ranucci, Gaetano Gennai.

Cosa dice il ddl

Come già scritto, il disegno di legge prevede l’introduzione dell’insegnamento dell’educazione alla cittadinanza con voto autonomo, come aveva sottolineato qualche giorno fa La Tecnica della Scuola, e, dove non si optasse per l’introduzione di una nuova ora ai quadri orari, comporterà la rimodulazione degli orari delle discipline storico-filosofico-giuridiche.

La proposta, rivista grazie al contributo del mondo della scuola, affida a una Commissione costituita ad hoc presso il Miur, di rivedere i piani di studio.

La campagna, partita lo scorso giugno con il deposito della proposta di legge in Corte di Cassazione, punta all’insegnamento non solo dei principi fondamentali della Costituzione nelle scuole ma prevede anche molte novità: come lo studio del diritto del lavoro, delle Istituzioni europee, dell’educazione ambientale, digitale, alimentare e degli enti locali con il supporto dei Comuni a cui è riconosciuto il compito di promuovere iniziative di integrazione dell’offerta formativa delle scuole sul funzionamento delle amministrazioni locali e dei loro organi.

La soddisfazione del presidente dell’Anci

“Considero questo risultato – ha detto il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro – una grande vittoria non solo dei sindaci ma dei cittadini che hanno a cuore le loro città, che si spendono perché siano vivibili facendo la loro parte”.

“La vittoria di quei cittadini che non pensano che il problema sia sempre qualcun altro, il vicino incivile, il vigile che sanziona, il netturbino poco efficiente, ma al contrario, giustamente pretendendo servizi da chi amministra, tuttavia si assumono un pezzo di responsabilità rispetto alla cura della città. Il proprio pezzo”, ha concluso Decaro.