
Il 23 maggio scorso il Ministro dell’Istruzione e del Merito ha presentato alla Camera dei deputati il disegno di legge n° 2423, avente come argomento “Disposizioni in materia di consenso informato in ambito scolastico” in merito alle eventuali attività scolastiche riguardanti il tema della sessualità.
Disegno di legge
Si sviluppa in tre articoli:
• Nel primo articolo dispone le regole che devono sottendere il rapporto scuola e famiglia in merito all’educazione sessuale, all’autorizzazione dei genitori e alle eventuali attività alternative in caso di diniego dei genitori escludendo in modo categorico la scuola dell’infanzia e la scuola primaria;
• Nel secondo articolo è data la possibilità alle scuole di servirsi di specialisti esterni;
• Nel terzo è disposta l’invarianza finanziaria.
Rapporto scuola famiglia
Nel dettare disposizioni in merito al patto educativo di corresponsabilità tra scuola, famiglia e studenti, riguardo alle attività extra curricolari e alle attività di ampliamento dell’offerta formativa, si pone il fine di rafforzare il rapporto scuola famiglia nel rispetto delle rispettive funzioni.
Autorizzazione genitori
Il disegno di legge prevede che i genitori degli studenti minorenni e gli studenti maggiorenni diano il consenso scritto preventivamente, al fine di consentire agli studenti di partecipare alle attività extracurricolari, eventualmente previste dal Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF), riguardanti temi pertinenti l’ambito della sessualità.
Attività alternative
Qualora i genitori non dovessero dare l’autorizzazione alla partecipazione dei loro figli alle attività riguardanti l’educazione sessuale, le istituzioni scolastiche, dovranno garantire, mediante i propri strumenti di flessibilità e di autonomia organizzativa e didattica, la fruizione di attività formative alternative, comunque comprese nel PTOF (Piano triennale dell’offerta formativa).
Divieto nella scuola dell’infanzia e primaria
Il disegno di legge dispone che l’educazione sessuale non sia proposta nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria, e dispone che in ogni caso siano escluse tutte le attività didattiche e progettuali aventi per oggetto temi e argomenti inerenti alla sessualità. Tale divieto è finalizzato a garantire la trattazione degli argomenti previsti e declinati dalle Indicazioni nazionali, le quali costituiscono la cornice di riferimento per l’offerta formativa, nel pieno rispetto dell’età evolutiva dei bambini e degli alunni e delle esigenze di gradualità dei percorsi educativi e formativi.
Esperti esterni
Per trattare argomenti come l’educazione sessuale, il disegno di legge del Ministro Valditara, ha previsto la possibilità della scuola di coinvolgere esperti esterni o rappresentanti di enti o di associazioni, in attività formative curricolari o extracurricolari dietro delibera del collegio dei docenti e l’approvazione del consiglio d’istituto.