
Al momento, in Commissione Cultura della Camera, sono in esame tre disegni di legge in materia di consenso informato dei genitori per la partecipazione degli studenti e delle studentesse alle attività di educazione sessuale, affettiva o etica.
Nella giornata di oggi, 1° luglio, in particolare, si sono svolte una serie di audizioni mentre domani si dovrebbe entrare un po’ di più nel merito. Oggi sono intervenuti: rappresentanti di Action Aid Italia, Aldo Rocco Vitale del Centro studi Rosario Livatino, Ludovico Abbaticchio, garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza della Regione Puglia, rappresentanti dell’ANP, del Movimento di Cooperazione educativa e del Coordinamento genitori democratici; ma è prevista anche l’audizione delle Associazioni Non si tocca la Famiglia, Generazione Famiglia, D.i.Re (Donne in rete contro la violenza) e del Movimento Italiano genitori (Moige).
La posizione del M5s
“Sul consenso informato la Lega e tutta la maggioranza stanno portando avanti la solita operazione di propaganda sulla pelle delle studentesse e degli studenti. La proposta di legge di Rossano Sasso è un espediente per bloccare l’educazione affettiva e sessuale nelle scuole, proprio mentre il nostro Paese continua a fare i conti con un’emergenza femminicidi drammatica. Questo governo reazionario vuole ostacolare ogni percorso educativo che aiuti i giovani a riconoscere e rispettare i propri e altrui confini, lasciandoli ancora più esposti a violenza, stereotipi e ignoranza. La verità è semplice: in questo Paese i giovani non trovano spazio neppure quando le loro richieste sono chiare. Vengono ignorati, mentre si preferisce alimentare contrapposizioni strumentali tra famiglie e insegnanti per diffondere paura e pregiudizio. Pretendere il consenso preventivo delle famiglie non è una forma di tutela, è censura. È una strategia vigliacca per negare diritti fondamentali, spegnere il dialogo educativo e fermare la costruzione di una cultura del rispetto e dell’inclusione, proprio quando ce n’è più bisogno”, così oggi la deputata M5S Anna Laura Orrico.
“Per il Pd, se le famiglie italiane non gradiscono l’educazione sessuale per i propri figli di 6 anni, possono sempre ricorrere all’istruzione parentale. Avete capito bene: se non vi piace quello che docenti ideologizzati e attivisti vorrebbero continuare a fare nelle scuole, tenetevi i figli a casa. È questo, in sintesi, quanto trasmesso oggi pomeriggio dalla deputata Ferrari del Pd in commissione Cultura, Scienza e Istruzione, durante le audizioni sulle proposte di legge Valditara e Sasso che intendono introdurre il consenso informato preventivo e obbligatorio delle famiglie. Per non parlare della superficialità patetica con cui la collega Sportiello del M5S, pur di contrastare le norme sul consenso informato, è arrivata a screditare il ruolo delle famiglie e a criminalizzarle, affermando che ci sono anche genitori che compiono atti criminosi nei confronti dei figli e che, dunque, per lei e per il partito di Giuseppe Conte, la legge Sasso sul consenso informato sarebbe inutile. Come se milioni di mamme e papà fossero tutti indegni! La Lega ritiene pericolosa la deriva progressista verso cui le sinistre vorrebbero portare le nostre scuole e ritiene che informare le famiglie e prevedere per legge il loro consenso, quando in classe si trattano temi sensibili, sia il minimo in un Paese civile. Inopportuno e irrispettoso, in una sede parlamentare, l’atteggiamento dell’opposizione nei confronti di una persona audita, la dottoressa Rachele Ruiu, alla quale va la mia solidarietà. Avanti tutta con i Ddl Valditara e Sasso!”.
Così invece il deputato della Lega Rossano Sasso, capogruppo in commissione Cultura, Scienza e Istruzione, come riporta Agenparl.
Consenso informato, tre proposte diverse
Nel corso della precedente seduta la Commissione ha deciso di abbinare tre proposte diverse presentate rispettivamente dal Ministro Valditara, dal deputato della Lega Rossano Sasso e dal deputato Amorese di Fratelli d’Italia. Le differenze fra i tre disegni di legge ci sono e sono di non poco conto.
Il ddl Sasso prevede che il consenso vada richiesto per le attività relative alla affettività e alla sessualità, mentre quello governativo di Valditara riguarda solo l’educazione sessuale.
Più ampio l’ambito previsto dal ddl di FdI che parla di affettività, sessualità ed etica.
I nodi da sciogliere sono parecchi. Per esempio: cosa si deve intendere per attività educative in materia etica? Perché mai per queste attività la scuola dovrà mettere a disposizione dei genitori i materiali didattici previsti mentre per altre iniziative magari altrettanto “sensibili” non sarà necessario?
Perplessità vengono espresse dalla onorevole Irene Manzi, responsabile scuola del PD e capogruppo PD in Commissione Cultura: “Siamo di fronte a disposizioni che considero molto preoccupanti perché vanno a minare direttamente l’autonomia del corpo docente oltre che ad avallare una discutibile divisione tra educazione (affidata alla famiglia) e istruzione (affidata alla scuola). Se il progetto della maggioranza andrà avanti si renderà più complesso lo svolgimento di attività importanti per la formazione dei più giovani, aumentando il tasso di conflittualità interno alla scuola”.




