Home Politica scolastica Fedeli: ‘Il Miur è attivo nell’educazione alla legalità’

Fedeli: ‘Il Miur è attivo nell’educazione alla legalità’

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All’Istituto “E. Majorana” di Avola, in provincia di Siracusa, il 25 marzo scorso, si è svolta una conferenza sui temi della legalità, e successivamente l’avvocato dei familiari del boss Michele Crapula ha chiesto le registrazioni audio-video dell’incontro. Il Miur ha avviato un’indagine interna, ottenendo dal dirigente dell’istituto un resoconto su quanto avvenuto sia nella giornata del 25 marzo che nei giorni successivi. Dopo aver appreso che l’accesso alle registrazioni è stato negato al legale del boss, la ministra dell’istruzione, Valeria Fedeli ha detto: “La dirigenza scolastica del Majorana si è comportata in maniera esemplare. E al dirigente, a tutto il personale docente e tecnico amministrativo, a tutte le studentesse e a tutti gli studenti del Majorana confermo la vicinanza mia e del Ministero che ho l’onore e la responsabilità di guidare”.

E ha poi aggiunto: “Il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca è attivamente impegnato ad educare le nuove generazioni alla legalità, a rendere consapevoli studentesse e studenti che il rispetto della legge è l’unica strada per un futuro di benessere condiviso e di uguaglianza, in cui non ci sia spazio per prepotenze e discriminazioni, in cui ci sia una reale situazione di rispetto e pari opportunità”.

 

 

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“Vicinanza e pieno sostegno” la ministra li esprime anche nei confronti del giornalista Paolo Borrometi, da tempo sotto scorta perché minacciato di morte, che quella mattina è intervenuto di fronte alle classi del Majorana.

“Attraverso la firma di precisi protocolli d’intesa con il Csm, l’Anac, la Guardia di Finanza, solo per citarne alcuni, il Miur – ha aggiunto la ministra – ha avviato azioni di educazione alla legalità negli istituti scolastici, perché la scuola è presidio culturale in cui studentesse e studenti imparano ad essere cittadine e cittadini responsabili, protagoniste e protagonisti attivi dei tempi che vivono. È all’interno del sistema di istruzione che ragazze e ragazzi vengono formati a riconoscere il male, a combatterlo. È nell’ambito del percorso educativo che si apprende come la legalità sia onestà, giustizia, etica, cultura della responsabilità, e del merito. E che si gettano i semi per una società priva di ostacoli o discriminazioni dovuti a scorrettezze. È una battaglia che portiamo avanti uniti, noi come Ministero insieme alle scuole presenti su tutto il territorio nazionale. Alle ragazze e ai ragazzi diciamo, insieme: siamo al vostro fianco e abbiamo intenzione di sostenervi e accompagnarvi in questo percorso”.