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Fedeli: le deleghe si possono modificare

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Sulla Buona Scuola è mancato il confronto, ma con la fine del Governo Renzi si è voltato pagina: lo dice senza giri di parole, il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli.

Costruire il consenso sui cambiamenti è il mio mandato“, ammette il responsabile del Miur parlando il 3 febbraio a RaiNews24

“Penso – ha continuato – di aver fatto una scelta utile, quella di non buttare a mare le otto deleghe della buona scuola perché lì ci sono scelte qualificanti per l’istruzione ed era importante salvare scelte di innovazione“.

Fedeli, ricordando che la buona scuola è stata votata a luglio 2015, ha ammesso che sarebbe stato meglio affrontare quelle deleghe discutendo con i docenti e con tutte le componenti della scuola. E ha ammesso pure che non è stata fatta la scelta di gestire quelle deleghe in tempi utili. “Ora però – ha affermato – abbiamo due mesi, le deleghe sono aperte al confronto e a modifiche e questo è un primo segnale di cambiamento”.

 

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Il ministro ha fatto notare che “si è già stabilito un rapporto di reciproco ascolto con tutte le componenti della scuola” sottolineando di aver già incontrato oltre ai sindacati il forum delle famiglie e gli studenti.

Il riferimento è alle audizioni che si si stanno svolgendo, sempre su decreti delegati della Buona Scuola, in questi giorni dinanzi alle commissioni parlamentari riunite.

Resta da attendere solo qualche settimana per capire se le richieste delle parti interessate avranno avuto un esito efficace sui testi delle deleghe. Ricordiamo che anche il Partito Democratico (nella sua sede nazionale a Roma) e poi il Governo Renzi (sempre in Parlamento) ricevettero le indicazioni da parte di associazioni, sindacati e vari addetti ai lavori. Poi, però, sappiamo come è andata a finire.

 

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