
L’attore Giacomo Giorgio, 27 anni, che ha dato il volto al noto personaggio Ciro Ricci della fortunata serie Rai Mare Fuori, ha rilasciato un’intervista a Vanity Fair in cui ha parlato dell’educazione che ha ricevuto dalla sua famiglia e della possibilità di inserire il teatro a scuola.
“Io sono stato fortunato”
In particolare l’attore ha parlato di educazione affettiva: “Sono stato fortunato perché ho avuto una famiglia che mi ha cresciuto bene. Ogni volta che leggo di un giovane uomo che uccide la compagna, la fidanzata, l’ex mi domando: come sono stati educati? Da che tipo di famiglia vengono? Non dico che si possa giustificare la violenza, ma io parlo facile perché vengo da una famiglia e da un contesto sociale di un certo tipo”.
“Me lo sono chiesto anche rispetto a Ciro di Mare Fuori: se fossi cresciuto con lo stesso tipo di esempi che ha avuto lui sarei riuscito a prendere un’altra strada?”, ha aggiunto.
Ed ecco la proposta: “Aver recitato fin da bambino, aver frequentato il mondo delle emozioni mi ha aiutato molto anche nell’adolescenza. Forse bisognerebbe insegnare teatro fin dalle elementari”.
Teatro a scuola, qualcosa si muove?
“Il teatro e le attività connesse agiscono profondamente sull’intelligenza emotiva, offrendo uno strumento prezioso per la conoscenza di sé e degli altri”: a sostenerlo sono stati la senatrice Ella Bucalo, vice responsabile del dipartimento Scuola, e l’on. Manlio Messina, vice presidente vicario di Fratelli d’Italia alla Camera, nel presentare alla VII Commissione Cultura di Montecitorio una risoluzione dell’anno scorso volta a promuovere l’educazione teatrale nelle scuole italiane.
Messina ha spiegato che “il teatro non è solo una forma d’arte, ma uno strumento pedagogico essenziale per lo sviluppo emotivo, sociale e cognitivo dei nostri studenti. È per questo motivo che, insieme alla collega e senatrice Ella Bucalo, abbiamo presentato l’iniziativa.
“In questo scenario – hanno aggiunto i due parlamentari – è cruciale che i nostri giovani sviluppino capacità di adattamento e imparino a valorizzare le proprie peculiarità e la propria creatività. La scuola, in quanto ambiente ricco di opportunità di confronto e di crescita personale, è il luogo ideale dove tutto ciò può e deve avvenire”.
Il teatro, hanno continuato, è “una forma d’arte che permette di migliorare la gestione delle relazioni, abbattere barriere personali e sociali, e favorire dinamiche di inclusione e collaborazione”. “L’educazione teatrale a scuola non solo consente agli studenti di acquisire competenze artistiche, ma soprattutto li aiuta a crescere come persone, integrando mente e corpo, creatività e manualità, teoria e pratica”.