Home Politica scolastica Fioroni: per il merito dei prof servono risorse aggiuntive

Fioroni: per il merito dei prof servono risorse aggiuntive

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Servono “risorse aggiuntive” per il capitolo merito della riforma. La richiesta arriva dall’ex ministro dell’Istruzione, Beppe Fioroni (Pd), nel corso di un convegno tenuto a Montecitorio il 1° ottobre: “sono necessari e urgenti, e quindi da attuare subito, una serie di interventi. Anzitutto – ha continuato Fioroni – tagliare il 3% dei fondi al Miur significa tagliare più di un miliardo di euro di cui almeno 500 milioni alla scuola. Su un bilancio che per il 95,7% è completamente rappresentato da spese obbligatorie per il personale. Tale taglio dimezzerebbe i fondi per quei settori in cui giustamente la riforma vuole investire, dalle scuole aperte al rapporto scuola-lavoro o alla lotta alla dispersione. Mi auguro che questo taglio alla Scuola venga evitato, perché vanificherebbe l’importanza dell’investimento annunciato nella nuova finanziaria di 900 milioni”.

Fioroni si è quindi soffermato sul merito degli insegnanti: “se si vuole mettere al centro la dignità della professione dell’insegnante, si deve evitare che il combinato disposto del blocco dei rinnovi contrattuali e degli scatti di anzianità comporti che il miglioramento stipendiale per i docenti avvenga non prima della fine del 2018 e che riguardi solamente il 66% dei docenti che potranno ambire allo scatto di competenza. Per questo mi auguro che l’ottima introduzione del merito non sia solo autofinanziata, ma goda di risorse aggiuntive e possa contare su una valutazione oggettiva realizzata da un nucleo di valutazione esterno. Altro pilastro per il merito è poter contare su risorse coerenti per l’aggiornamento professionale e la riqualificazione, che sono indispensabili per quei professionisti che devono trasmettere ai nostri figli oltre alle competenze anche un metodo di studio”.

Fioroni ha anche detto che “annullare il precariato con le 150mila assunzioni è una scelta straordinaria. Per farlo occorre rimuovere il blocco posto nella precedente finanziaria al tetto di assunzioni a prescindere dal numero degli studenti iscritti e della istituzione dell’organico funzionale già prevista”. 

 

 

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