Home Politica scolastica Giannini: abbassare l’età scolare. E sulla mensa di Pomezia: no a discriminazioni

Giannini: abbassare l’età scolare. E sulla mensa di Pomezia: no a discriminazioni

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Ridurre di un anno i corsi della scuola superiore, anticipando, però, l’ingresso in classe da piccoli. ”Lo strumento migliore non è una scuola superiore di soli quattro anni, ma la possibilità di mandare i figli a scuola un anno prima, una scuola dell’infanzia che duri solo due anni, come accade già in altri paesi”. E poi sulla vicenda di Pomezia, dove il sindaco ha introdotto menù differenziati per i bambini, a seconda della tariffa più o meno alta pagata dai genitori. “Non una decisione discriminante, ma semplice frutto dell’autonomia scolastica”. ”Non conosco bene il caso, ma io sono per l’autonomia scolastica e non mi sembra una situazione di discriminazione”. Anche il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, nel corso della presentazione nella sede della giunta regionale del Lazio dei progetti vincitori del Bando “Un taglio alla povertà’”, commentando la notizia degli effetti del bando di gara per la mense scolastiche del Comune di Pomezia guidato dal sindaco grillino, Fabio Fucci, ha detto: discriminazione immorale e vergognosa. ”Permettetemi di fare un appello contro quell’ignobile scelta del Comune di Pomezia che nega ai bambini più poveri il dolce alla mensa e lo dà a quelli più ricchi che pagano la retta. E’ una vergogna: il bambino che ha il papà o la mamma che non ha la possibilità di mettere 40 centesimi in più riceverà un vassoio senza il dolce, gli altri, invece, avranno un pasto completo. Ma io mi domando: dove andremo a finire?”. ”Tutte le amministrazioni locali sono in crisi di bilancio e di budget, ma io credo immorale scaricare queste difficoltà attraverso atti che producono discriminazione sociale. L’articolo tre della Costituzione della Repubblica ci dà il compito di rimuovere gli ostacoli affinché siano salvaguardati i principi di uguaglianza: avere un tavolo con 3 bambini di cui due hanno il dolce ed uno no, perché il papà non ha i soldi per pagare una retta piena, penso che sia una cosa barbara. Spero che l’amministrazione comunale di Pomezia torni indietro, perché’ non possiamo tornare indietro rispetto a degli elementi civili che devono essere salvaguardati anche e soprattutto nei momenti di crisi”