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Granato (M5S) sulla chiusura delle scuole: i problemi di questi giorni sono responsabilità delle Regioni

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Se non si riescono a tenere aperte le scuole la responsabilità non è certo della ministra Azzolina: ne è sicura la senatrice 5S Bianca Granato che sta già prendendo le contromisure e annuncia che, in qualità di capogruppo del M5S in Commissione Cultura del Senato ha tutte le intenzioni di chiedere l’audizione dei ministri De Micheli (Trasporti) e Speranza (Sanità) e anche del presidente della Conferenza Stato Regioni Bonaccini.

Scrive Granato sul suo profilo FB: “Dopo che il Ministero dell’istruzione ha concertato ogni misura con i presidenti delle Regioni prima dell’estate, dopo che il Governo ha conferito poteri commissariali ai sindaci e i presidenti delle Province, scattata l’ora X della ripresa delle lezioni, esauriti tutti i pretesti per attaccare Lucia Azzolina, alla quale si chiedeva l’impossibile, arriva la resa dei conti e chi poco o niente ha fatto per i trasporti pubblici e per i presidi sanitari si trova ad aver a che fare con l’impennata dei contagi e chiede di ricorrere alla DAD per le Superiori”.

“Le scuole non sono luoghi di diffusione del contagio – sottolinea la senatrice – perché i protocolli individuati per le scuole rendono queste ultime luoghi più sicuri rispetto a quelli che potrebbero essere frequentati dai ragazzi se restassero fuori dalla scuola”.

Ed è questo che fa veramente rabbia – aggiunge – e cioè sapere che i primi tavoli per il trasporto pubblico scolastico sono partiti a settembre, e, mentre la ministra Lucia Azzolina veniva appositamente fatta bersaglio di qualsivoglia tipo di accusa, mentre lavorava indefessamente per non lasciare nessuno indietro, qualcun altro se la prendeva comoda per poi chiedere a studenti e famiglie il sacrificio estremo del diritto all’istruzione”.

La partita, insomma, si sta spostando sempre di più sul livello politico e sta evidenziando i problemi interni alla maggioranza.
Per il momento, tuttavia, la tenuta del Governo non è in discussione in quanto nei prossimi giorni si aprirà la sessione di bilancio e certamente nessuno vorrà assumersi la responsabilità di una crisi, ma è probabile che – una volta approvata la legge – un chiarimento si renderà necessario.