
Ci sono certe espressioni che valgono in ogni occasione, come il concetto di “pregiudizio ideologico”, buttato lì per giustificare qualunque cosa, tranne poi, facendoci mente locale, ritenere che esso può ben essere rivoltato al contrario.
E allora è un pregiudizio ideologico impedire, come scuola autonoma e con delibera del Collegio dei prof, ai bersaglieri di entrare a scuola?
Secondo l’onorevole Paola Frassinetti, sottosegretario all’Istruzione e l’esponente di Fratelli d’Italia a Magenta, nel cui liceo scientifico Bramante è esploso il caso, si tratta di un “pregiudizio ideologico che nulla ha a che fare con la scuola intesa come luogo di educazione”.
Per i docenti che invece hanno scritto al Ministro per l’Istruzione Valditara, contestando l’ingresso nelle scuole dell’associazione nazionale Bersaglieri nell’ambito del protocollo d’intesa firmato con il Ministro per l’Istruzione, è assolutamente al contrario.
Essi infatti scrivono, come riporta il Giorno, ben vengano i valori quali il rispetto per la Costituzione, la Patria, l’inno nazionale, la convivenza tra i popoli e altro, “ma il decalogo valoriale prevede obbedienza, rispetto, conoscenza delle proprie armi, ginnastica, sentimento della famiglia, fiducia in sé stessi fino alla presunzione. Nella maggior parte di questi dettami noi non riconosciamo noi stessi e il senso del lavoro educativo che svolgiamo. Quanto alla famiglia non la consideriamo un obiettivo da perseguire a ogni costo e non la rivestiamo di una sacralità che esula dalle nostre competenze”.
Non si sa come questa faccenda andrà a finire, ma che in un modo o nell’altro la politica, col suo frasario ideologico, debba entrare nelle faccende scolastiche e nelle decisioni democraticamente assunte dai docenti appare sempre più un pregiudizio, oltre che ideologico, di potere.
Certo, la città di Magenta è nome storico per la famosa battaglia del 4 giugno 1859, durante la Seconda Guerra d´Indipendenza tra gli austriaci e i franco-piemontesi e alla quale parteciparono proprio i bersaglieri, ma se la scuola, anche per un proprio presumibile progetto didattico in omaggio alla Costituzione, non è d’accordo all’ingresso dei bersaglieri nelle sue alule, non si può accusare di pregiudizio ideologico.
Semmai il pregiudizio è da parte di chi si oppone a quella delibera, perché appunto pretende obbedienza e non libertà di scelta “educativa” della scuola.
Infatti tre esponenti della Lega “hanno chiesto spiegazioni al liceo: ” Questa chiusura ideologica arriva inaspettata, visto anche l’impegno civico dell’associazione Bersaglieri sul territorio”.
Mentre il sindaco, tuona: “Mi auguro che tale posizione non sia condivisa né dalla dirigenza scolastica né dalla maggioranza del corpo docente. I Bersaglieri hanno sempre partecipato attivamente alle iniziative del Comune”.